venerdì 21 ottobre 2022

Violet Fane Le Fantôme de l'Antiquaire, recensione

 Buongiorno ヽ(・∀・)ノ

Mi sono resa conto di aver lasciato che il blog languisse per un lungo periodo di tempo, perdono. Ho deciso di rompere il silenzio con una recensione che si è fatta troppo attendere. Eccovi le mie opinioni sul mio più recente ordine dal brand indipendente Violet Fane~

Piccola introduzione, nel caso abbiate vissuto sotto un sass-
Violet Fane è ormai un marchio affermato sulla scena gothic lolita. Nato nel 2014 con delle semplici spille, Violet Fane è un brand indipendente spagnolo con base a Barcellona. Il suo concept è racchiuso all'interno della loro firma: "the fairies we saw as children, one day became ghosts". La sua posizione è intermedia, fra gothic e classic, con la dichiarata intenzione di incorporare al suo interno elementi vittoriani, sinistri e cupi, che facciano immergere le persone in un mondo surreale.
È gestito da una donna che ha fatto della moda alternativa il suo principale ambito d'interesse, declinandola in diversi marchi e servizi. In primis, ha aperto il negozio di moda alternativa asiatica Madame Chocolat, nel 2010, poi il marchio lolita Violet Fane e in fine, il sottomarchio Sumire per contenere il suo lato più casual e sbarazzino, nel 2021. Fa sempre piacere sapere che dietro a un brand c'è un team con una storia di interesse e passione di lungo corso nella scena alternativa.
Dato per nulla irrilevante, i loro prodotti sono in vendita anche all'interno dei negozi di Atelier Pierrot, presenziando sia digitalmente che fisicamente nella scena lolita giapponese. Un traguardo simbolicamente importante per gli appassionati occidentali della moda (=me).


La prima volta che ho visto le foto promozionali della nuova collezione, ho avuto un sussulto. La passione per il gobelin (il tessuto da tappezzeria) è praticamente diventata il mio tratto di personalità saliente nell'ambito del lolita. Ho iniziato a sudare e a ogni sbirciata agli altri elementi della collezione sui loro social, sentivo il telefonino scivolare via dalle mie viscide mani. Signore perdonami, perché ho comprato.

Le modalità d'acquisto

Il lancio è stato annunciato con una settimana di anticipo tramite un post sul loro Instagram, seguito da un conto alla rovescia nelle storie il giorno prima. Qualcuno potrebbe chiamarlo un pattern di marketing trito e ritrito, ma io lo apprezzo molto: la messa online è una crescita lineare di contenuti che culmina nel drop; mi aiuta a ricordare la scadenza e a trovare tutte le informazioni in modo rapido.
I prodotti sono andati online con una dozzina di minuti di ritardo, nei quali ho smattato alquanto. Ho persino scritto un messaggio diretto al brand, chiedendo se ci fossero dei ritardi tecnici o se fosse un problema mio. Per mantenere la faccia eviterei di raccontare questa parte, ma la riporto per testimoniare che, persino in quella situazione concitata, ho ricevuto una risposta istantanea: era tutto a posto, stavano arrivando.
Appena ho visto gli oggetti comparire uno dopo l'altro, ho acquistato violentemente i due pezzi che sapevo di volere. Il vantaggio del loro sito internet è l'efficienza con cui si può ordinare. È possibile vedere chiaramente la merce nel carrello, nel colore e quantità selezionata, in tutti i momenti dell'acquisto. La grafica e la struttura del sito stesso sono un investimento che rende tutto molto più professionale.
Nel giro di due minuti, avevo comprato tutto. Ho quindi potuto prendere un drink e guardare il bagno di sangue consumarsi sotto i miei occhi, dall'alto della mia torre *meme di iCarly che beve una cola guardando il pc

Spedizione e imballaggio

La spedizione è stata celerissima: sempre con DHL, per 16 euro, è arrivato nel giro di due giorni. Violet Fane è famoso per i suoi adorabili pacchetti pieni di regalini. Ho già ordinato due volte da loro e ho potuto sperimentare la cura con cui il marchio vuole mantenere il suo branding persino nei materiali con cui avvolge i suoi prodotti. È un dettaglio molto rilevante, che pochi osservano. Baby schiaffa la sua roba nelle buste di plastica trasparente, just saying ☕



click click per ingrandire!

L'involucro di carta velina del colore della collezione, il nastro brandizzato, il booklet con il concept della linea, le foto promozionali e gli adesivi coordinati. Tutti questi elementi contribuiscono a creare l'atmosfera magica che accompagna l'esperienza d'acquisto fino alla fine. Senza queste piccole attenzioni, tutte le belle parole all'interno della presentazione del brand sarebbero solo rumore. Credo che sia anche il cuore del significato di gestire un marchio indipendente: non avendo limiti, si può espandere la propria creatività anche nel modo in cui si imballa il prodotto, creando una collezione coesa e coerente con gli elementi del brand. Apprezzo.



Il bustier è disegnato molto bene, steccato sui fianchi, con pannello elastico sulla schiena. Sul davanti c'è una corsettatura decorativa con due nastri di pizzo nero. Sono rimasta sorpresa nel non trovare alcuna zip, dato che gli altri miei bustier si indossano così, ma questo va infilato. Il processo è molto agevolato grazie ad alcuni accorgimenti nel design del pezzo: il gobelin è morbidissimo, facile da comprimere; lo shirring si espande senza fatica fino alla misura massima descritta sul sito (taglia S-L); gli occhielli entro i quali passa la corsettatura sul retro sono elastici, permettendo al corsetto di sopportare la tensione.
Però, dato che sono un animale sgraziato, sembro comunque una bestia in preda a spasmi mentre tento di infilarmici dentro. Avrei tanto apprezzato una zip, anche per non rischiare di flettere le barre laterali a ogni utilizzo.
Veste discretamente. Per me, che ho un petto lungo e un seno medio, è perfetto. Tuttavia, mi sento di sconsigliarlo a persone molto prosperose o con un petto molto largo.





Non c'è un modo di rendere giustizia a questa splendida gonna fotografandola distesa, ma ho tentato. I dettagli sono sempre impressionanti: ha shirring sulla schiena, che la rende morbidissima addosso. Di nuovo, si tratta di un gobelin incredibilmente soffice e leggero, perciò è molto confortevole addosso. I bottoni sono stati recuperati da uno stock di antiquariato: la proprietaria del brand ha raccontato la loro storia durante la fase promozionale, sono molto belli. La stoffa stessa, la tappezzeria, è un oggetto di recupero. Per questo, l'intera collezione è un evento unico prodotto da una materia prima limitata.
Premetto che non ho alcuna competenza nel cucito e che anzi, parlo dal basso umilissimo di chi ha provato a infilare il filo nella cruna dell'ago appena qualche settimana fa. Però, guardando le foto di catalogo e ricordando altri indie brand che hanno tentato un design di gonna simile, ammetto che fossi particolarmente preoccupata per la banda di velluto sul bordo.
Pensavo che congiungere due tessuti dal peso così diverso avrebbe prodotto delle tensioni su uno dei due, increspando il velluto e tendendolo in alcuni punti. Eppure, come mi sono sincerata nella seconda foto, il velluto sul bordo è impeccabile, liscio. Quando la gonna è indossata, anche senza petti, il velluto si distende uniformemente sulla circonferenza. Non so se sia la mia inesperienza a farmi restare sorpresa o se sia merito di un effettivo accorgimento tecnico messo in atto, ma è splendida e sono positivamente sorpresa.

Qualità / prezzo

Non posso mettermi nelle tasche di tutti né giustificare in maniera credibile una spesa così ingente. Infatti, il punto di questa sezione non è persuadere il lettore all'acquisto del medesimo prodotto, ma commentare il mio acquisto avvenuto sulla base della mia esperienza nella moda, maturata negli anni.
Gli indumenti in sé sono, l'ho già detto, impeccabili. La qualità dei materiali, il disegno, i pizzi, la costruzione dell'indumento, nulla da eccepire.
Inoltre, a questi pregi sul piano pragmatico si aggiungono quelli sul piano artistico e soggettivo. Si tratta di una collezione curata con amore in ogni suo dettaglio, dall'idea di unire gobelin e velluto alla creazione di una storia, di fantasmi dell'antiquario che si impossessano del mobilio e gli danno vita, financo ai prodotti promozionali, nello stile della collezione e del brand. È un prodotto appagante da consumare in tutte le sue forme e mi gratifica possederne un pezzetto.
Quindi, sì, non è la mentalità da sunk-cost fallacy a farmi parlare quando dico che la spesa è commisurata al livello di lusso che si acquisisce.

Inoltre, ci tengo a ricordare come l'intera catena produttiva di Violet Fane cominci, continui e finisca in Europa. In questa fattispecie, la stoffa è un recupero ed è stata reperita fisicamente in Spagna. La lavorazione di essa e l'assemblaggio sono avvenuti in Spagna. La manodopera è regolarmente impiegata, risiede e lavora in Spagna. Il personale che si occupa della gestione del marchio si avvale di una lunga esperienza nella moda lolita e si impegna in prima persona nella scena alternativa spagnola.
Mi permetto di dire come questo sia esattamente quello in cui tutti, sui social, dicono di credere. Lavoro giustamente retribuito, materiali di riciclo, ecosostenibili, locali, impiegati in indumenti all'avanguardia della moda. Punto per punto, quello in cui la maggioranza dice di voler investire.
Beh, è qui! E questo è il giusto prezzo per esso. Alla luce di come ho obliterato ogni dibattito a riguardo, se dovessero essere sopravvissute delle anime che ritengono i prezzi ingiustificatamente alti, invito queste a restare sintonizzate sul canale: uno dei miei prossimi post sarà sul classismo del movimento lolita ecosostenibile.

Conclusioni

Avevo già acquistato la collezione Café Rose di Violet Fane, quella composta da giacca e gonna in velluto con appliqué, l'anno scorso. Estatica com'ero dell'esperienza, mi ero ripromessa che avrei atteso un secondo acquisto prima di recensirli, dal momento che la mia emozione per quello specifico prodotto comprometteva la mia imparzialità.
Adesso, un anno dopo, posso dire con relativa oggettività che Violet Fane è uno dei migliori indie brand che abbiamo in Europa. È un marchio pieno di proposte innovative, che copre più sezioni della moda lolita e di quella più generica kawaii. L'impegno che mettono in ogni aspetto del loro branding è encomiabile e merita di essere riconosciuto come unico nella scena dei brand alternativi europei, lassù nell'Olimpo assieme a Summertales Boutique.

Salto la sezione pro e contro perché, dal mio punto di vista, non c'è ragione al mondo per cui una persona che veste lolita in Italia e adocchia i loro prodotti non dovrebbe dar loro una possibilità, soprattutto considerando l'enorme risparmio su dogana e spedizione. È una fila ininterrotta di spunte per me.

Sì, sono calze da avvocato, non ho altro per favore pietà

Spero di aver scritto una recensione bilanciata, senza nascondere la mia parzialità perché anche essa fa parte della mia personalissima esperienza. Non mi definirei una stan di Violet Fane, perché ammetto di non apprezzare molte delle loro collezioni e il loro recente gusto per i ricami in corsivo a caratteri cubitali... Ma, quando lanciano qualcosa di mio gusto, l'acquisto è sempre un piacere senza riserve.


Alla prossima baci8
xx

Miscellaneo // sono tornata!

  S ono tornata! Ho passato un periodo lungo mesi a ricrearmi unicamente su Instagram, che è il posto perggiore dove coltivare il proprio ho...