Sono tornata! Ho passato un periodo lungo mesi a ricrearmi unicamente su Instagram, che è il posto perggiore dove coltivare il proprio hobby. Tenere aggiornato il blog è sempre stata la mia alternativa sana a una presenza eccessiva sui social e dopo un po' di tempo, ne sento la mancanza.
Ho dato un taglio troppo informativo a questa pagina: ho cercato di impostarlo come se fosse un sito tematico, di scrivere articoli didattici o documentali. Questo mi ha allontanata ulteriormente da esso, perché mi sembrava opprimente la quantità di ricerca e formalità richieste per produrre un singolo articolo. Piuttosto che raccogliere elementi per qualcosa che non mi appagava nemmeno scrivere, era molto più invitante passare un'ora su un social a scorrere contenuti lolita.
Sento il bisogno di tornare a usare il blog in maniera più spontanea. Quindi, scriverò un paragrafo alla volta, tra una pausa e l'altra mentre attacco i bottoni a un abito che ho recentemente lavato.
playlist per la lettura
Plastic Tree - てふてふ
Deadman - follow the night light
Plastic Tree - 3月5日。
Sugizo, Kyo - 絶彩
Contenuti:
1. Lavare un vestito rognoso
2. Attività correlate al lolita
3. Focus: alcuni dei miei ultimi acquisti
4. Coord del Queen is Dead
Spero che qualcuno tra questi titoli possa intrattenervi, buona lettura~
1. Lavare un vestito rognoso
Sono riuscita a ottenere un pezzo d'archivio, un OP di Garaus dei primi anni '90. Garaus è il primo nome del marchio Shotgun Wedding, poi diventato Cornet; è uno degli incubatori embrionali della moda lolita, il suo brodo primordiale. Non essendoci archivi per quel periodo della moda, bisogna rifarsi a temi comuni e materiali: lo stesso pizzo è stato utilizzato dal marchio su un altro indumento nel 1994, da qui la datazione stimata.
Possedere un pezzo di Garaus era per me un obiettivo secondario, dato dalla volotà di costituire un micro archivio della moda, di decade in decade. Sono molto molto contenta di averlo potuto acquistare.
Purtroppo, l'abito è arrivato a me con molti danni, tutti dichiarati nell'annuncio di vendita, meno uno: la persistente, fortissima puzza di fumo. Metterlo in armadio era fuori discussione, così l'ho tenuto appeso per una settimana in balcone, prestando massima attenzione che non prendesse mai luce solare diretta. L'ho avvolto di bicarbonato, portato in tintoria dove è stato rifiutato perché "troppo rischioso da lavare", trattato come il cimelio d'epoca che è, scontrandomi con la dura realtà: niente mandava via la puzza. Era così puzzolente che persino tenerlo nello studio rendeva la stanza una fumeria.
La disperazione mista al terrore di danneggiarlo mi hanno buttata nel panico, dovevo uscirne. Mi sono informata in maniera monomaniaca per un'altra settimana e alla prima giornata plumbea disponibile, mi sono armata di pazienza per lavarlo.
Primo test: lavaggio del colleto. Ha retto benissimo. |
Due catini pieni d'acqua, uno dei due con pochissimo sapone liquido disciolto dentro; guanti di gomma per non macchiarmi le mani con l'inevitabile scolata nera che avrebbe perso; bicarbonato per i pizzi; 5 fogli acchiappacolore da lasciare nei catini a ogni risciacquo.
Dopo un'ora, un lavaggio con sapone, tre risciacqui, molte docce verticali col soffione e varie strofinate di bicarbonato sui pizzi, Venere è emersa dai flutti sana e salva.
Come notate, ho tagliato via tutti e undici i bottoni prima di dare inizio a questa impresa: temevo che le perle sintetiche si sarebbero annerite. L'abito ha prodotto litri e litri di acqua nera puzzolente di fumo, ho dovuto lavare il bagno per potermici fare la doccia dopo.
È passato un giorno, l'abito è asciutto e posso dire che l'esperimento è riuscito: l'abito non si è ristretto, il pizzo è ancora bianco, il velluto è morbido e lucido, le macchie sono tutte andate via e l'abito finalmente ha un odore neutro💫
Resta solamente l'ingiallimento del pizzo sopra la spalla destra, ma onestamente non so se ripetere questo tiro di dadi. Ho sudato come un suino sia per lo sforzo fisico, che per la tensione di compromettere gravemente un pezzo unico e rarissimo, però 👍PROFIT👍
2. Attività correlate al lolita
In preparazione all'evento lolita a Manchester dello scorso giugno, ho scelto di avere un periodo di 6 mesi di no buy/astensione dagli acquisti. È stato bello riscoprire alcune delle attività correlate al lolita, che non comportano necessariamente l'atto di comprare qualcosa. L'hobby sarebbe piuttosto povero se si riducesse tutto a quello, no?
Ho letto molti blog e spulciato siti di persone della moda, tra i quali alcuni rimasti inattivi negli ultimi anni, per scoprire com'era la scena un po' di tempo fa. Eccone alcuni:
Ho seguito Moon Kana e il suo ritorno sulla scena musicale e lolita tramite twitter, leggendo i suoi nuovi testi e scrivendone alcune parti nel mio diario come la sfigata che sono.
Ho continuato il mio scrapbook, catalogando piano piano vari momenti che ho vissuto nella moda quest'anno. Comporre pagine senza controllo, senza aderire a nessuno standard o nessuna estetica è una delle attività più liberatorie che si possano fare. Poi, l'hobby fornisce tantissimi ricordi cartacei che è un peccato buttare. Anche se non ho la più vasta collezione di adesivi, è entusiasmante creare collage con i biglietti da visita, gli scontrini, le e-mail delle newsletter che ricevo o persino le foto stampate di me e i miei amici.
Ho letto o guardato le figure delle pubblicazioni lolita che accumulo nei mesi. Sapete che esistono molte zine indipendenti create da persone della comunità internazionale? Alcune sono semplicissime, come un foglio A4 scritto a mano, altre sono vere e proprie riviste. Oltre alle zine, ho recuperato alcuni cataloghi che avevo raccolto qua e là, come quello primavera-estate 2024 di AP preso a Parigi e un volume vecchio di Otome no Sewing.
3. Focus: alcuni dei miei ultimi acquisti
Nel 2024 sono riuscita a trovare pezzi bellissimi a prezzi onesti. Non economici, non affari della vita, ma onesti, cosa che nell'attuale mercato dell'usato vintage lolita è già un traguardo.
Innocent World, Classical Angels JSK |
Innocent World, Velveteen Rose Crown skirt |
Pre-no buy: la parola d'ordine è stata Innocent World. Ho potuto aggiungere due dei pezzi più ricercati della mia wishlist, trovati nelle mie ore spese a spulciare. Le calze che indosso nel coord con Velveteen Rose Crown skirt sono dello stesso anno della gonna e ne condividono il tema delle corone. Pura poesia per me.
Dopo Manchester mi sono trovata di fronte all'unico Tartan Scallop Hem JSK che avrei mai voluto comprare, nel mio colore preferito, dell'unico anno in cui Baby ha usato un pattern di tartan con quadri grossi. Cosa potevo fare se non 💰💸💸
5. Coord del Queen is Dead
Per mille ragioni di cui non parlo, non avevo cazzi di creare coord astronomici iper accessoriati. Ho partecipato all'evento per le persone presenti e per i brand disponibili, per questo il mio approccio rispetto al coord è stato molto pragmatico, volto a lasciarmi quanto più spazio disponibile in valigia.
Però, ho scelto un signor abito, uno che davvero rappresentasse l'old school per me, coordinandolo come avrebbe fatto una persona di vent'anni fa. Intruso: il KumaKumya ultramoderno e trendy.
Prima di Shirring Princess JSK, prima di qualsiasi abito floreale, nel 2001 Baby ha creato lui: Fleur Rose JSK. Stampa floreale, tessuto jacquard (broccato?), full shirring con pannello fisso e corsettatura decorativa sulla schiena, balza a fondo gonna e stringhe di pizzo libero sulle spalline.
Volevo incarnare la semplicità apparente dell'old school, associata a un intrico di dettagli e tessuti di qualità. Sono molto contenta del risultato.
Spero che ci fosse qualcosa di vostro interesse in questa carrellata.
Tornerò a postare più spesso, per non lasciare i miei ricordi all'oblio delle stories.
In campana 💨
besitos xx
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