domenica 21 luglio 2024

Miscellaneo // sono tornata!

 Sono tornata! Ho passato un periodo lungo mesi a ricrearmi unicamente su Instagram, che è il posto perggiore dove coltivare il proprio hobby. Tenere aggiornato il blog è sempre stata la mia alternativa sana a una presenza eccessiva sui social e dopo un po' di tempo, ne sento la mancanza.
Ho dato un taglio troppo informativo a questa pagina: ho cercato di impostarlo come se fosse un sito tematico, di scrivere articoli didattici o documentali. Questo mi ha allontanata ulteriormente da esso, perché mi sembrava opprimente la quantità di ricerca e formalità richieste per produrre un singolo articolo. Piuttosto che raccogliere elementi per qualcosa che non mi appagava nemmeno scrivere, era molto più invitante passare un'ora su un social a scorrere contenuti lolita.

Sento il bisogno di tornare a usare il blog in maniera più spontanea. Quindi, scriverò un paragrafo alla volta, tra una pausa e l'altra mentre attacco i bottoni a un abito che ho recentemente lavato.

playlist per la lettura
Plastic Tree - てふてふ
Deadman - follow the night light
Plastic Tree - 3月5日。
Sugizo, Kyo - 絶彩

Contenuti:

1. Lavare un vestito rognoso
2. Attività correlate al lolita
3. Focus: alcuni dei miei ultimi acquisti
4. Coord del Queen is Dead

Spero che qualcuno tra questi titoli possa intrattenervi, buona lettura~

1. Lavare un vestito rognoso

Sono riuscita a ottenere un pezzo d'archivio, un OP di Garaus dei primi anni '90. Garaus è il primo nome del marchio Shotgun Wedding, poi diventato Cornet; è uno degli incubatori embrionali della moda lolita, il suo brodo primordiale. Non essendoci archivi per quel periodo della moda, bisogna rifarsi a temi comuni e materiali: lo stesso pizzo è stato utilizzato dal marchio su un altro indumento nel 1994, da qui la datazione stimata.
Possedere un pezzo di Garaus era per me un obiettivo secondario, dato dalla volotà di costituire un micro archivio della moda, di decade in decade. Sono molto molto contenta di averlo potuto acquistare.

 

Purtroppo, l'abito è arrivato a me con molti danni, tutti dichiarati nell'annuncio di vendita, meno uno: la persistente, fortissima puzza di fumo. Metterlo in armadio era fuori discussione, così l'ho tenuto appeso per una settimana in balcone, prestando massima attenzione che non prendesse mai luce solare diretta. L'ho avvolto di bicarbonato, portato in tintoria dove è stato rifiutato perché "troppo rischioso da lavare", trattato come il cimelio d'epoca che è, scontrandomi con la dura realtà: niente mandava via la puzza. Era così puzzolente che persino tenerlo nello studio rendeva la stanza una fumeria.
La disperazione mista al terrore di danneggiarlo mi hanno buttata nel panico, dovevo uscirne. Mi sono informata in maniera monomaniaca per un'altra settimana e alla prima giornata plumbea disponibile, mi sono armata di pazienza per lavarlo.

Primo test: lavaggio del colleto. Ha retto benissimo.

Due catini pieni d'acqua, uno dei due con pochissimo sapone liquido disciolto dentro; guanti di gomma per non macchiarmi le mani con l'inevitabile scolata nera che avrebbe perso; bicarbonato per i pizzi; 5 fogli acchiappacolore da lasciare nei catini a ogni risciacquo.
Dopo un'ora, un lavaggio con sapone, tre risciacqui, molte docce verticali col soffione e varie strofinate di bicarbonato sui pizzi, Venere è emersa dai flutti sana e salva.

 

Come notate, ho tagliato via tutti e undici i bottoni prima di dare inizio a questa impresa: temevo che le perle sintetiche si sarebbero annerite. L'abito ha prodotto litri e litri di acqua nera puzzolente di fumo, ho dovuto lavare il bagno per potermici fare la doccia dopo.

È passato un giorno, l'abito è asciutto e posso dire che l'esperimento è riuscito: l'abito non si è ristretto, il pizzo è ancora bianco, il velluto è morbido e lucido, le macchie sono tutte andate via e l'abito finalmente ha un odore neutro💫

Resta solamente l'ingiallimento del pizzo sopra la spalla destra, ma onestamente non so se ripetere questo tiro di dadi. Ho sudato come un suino sia per lo sforzo fisico, che per la tensione di compromettere gravemente un pezzo unico e rarissimo, però 👍PROFIT👍

2. Attività correlate al lolita

In preparazione all'evento lolita a Manchester dello scorso giugno, ho scelto di avere un periodo di 6 mesi di no buy/astensione dagli acquisti. È stato bello riscoprire alcune delle attività correlate al lolita, che non comportano necessariamente l'atto di comprare qualcosa. L'hobby sarebbe piuttosto povero se si riducesse tutto a quello, no?

Ho letto molti blog e spulciato siti di persone della moda, tra i quali alcuni rimasti inattivi negli ultimi anni, per scoprire com'era la scena un po' di tempo fa. Eccone alcuni:

Ho seguito Moon Kana e il suo ritorno sulla scena musicale e lolita tramite twitter, leggendo i suoi nuovi testi e scrivendone alcune parti nel mio diario come la sfigata che sono.

Ho continuato il mio scrapbook, catalogando piano piano vari momenti che ho vissuto nella moda quest'anno. Comporre pagine senza controllo, senza aderire a nessuno standard o nessuna estetica è una delle attività più liberatorie che si possano fare. Poi, l'hobby fornisce tantissimi ricordi cartacei che è un peccato buttare. Anche se non ho la più vasta collezione di adesivi, è entusiasmante creare collage con i biglietti da visita, gli scontrini, le e-mail delle newsletter che ricevo o persino le foto stampate di me e i miei amici.

 

Ho letto o guardato le figure delle pubblicazioni lolita che accumulo nei mesi. Sapete che esistono molte zine indipendenti create da persone della comunità internazionale? Alcune sono semplicissime, come un foglio A4 scritto a mano, altre sono vere e proprie riviste. Oltre alle zine, ho recuperato alcuni cataloghi che avevo raccolto qua e là, come quello primavera-estate 2024 di AP preso a Parigi e un volume vecchio di Otome no Sewing.

3. Focus: alcuni dei miei ultimi acquisti

Nel 2024 sono riuscita a trovare pezzi bellissimi a prezzi onesti. Non economici, non affari della vita, ma onesti, cosa che nell'attuale mercato dell'usato vintage lolita è già un traguardo.

Innocent World, Classical Angels JSK


Innocent World, Velveteen Rose Crown skirt


 


 

Pre-no buy: la parola d'ordine è stata Innocent World. Ho potuto aggiungere due dei pezzi più ricercati della mia wishlist, trovati nelle mie ore spese a spulciare. Le calze che indosso nel coord con Velveteen Rose Crown skirt sono dello stesso anno della gonna e ne condividono il tema delle corone. Pura poesia per me.

Dopo Manchester mi sono trovata di fronte all'unico Tartan Scallop Hem JSK che avrei mai voluto comprare, nel mio colore preferito, dell'unico anno in cui Baby ha usato un pattern di tartan con quadri grossi. Cosa potevo fare se non 💰💸💸

5. Coord del Queen is Dead

Per mille ragioni di cui non parlo, non avevo cazzi di creare coord astronomici iper accessoriati. Ho partecipato all'evento per le persone presenti e per i brand disponibili, per questo il mio approccio rispetto al coord è stato molto pragmatico, volto a lasciarmi quanto più spazio disponibile in valigia.

Però, ho scelto un signor abito, uno che davvero rappresentasse l'old school per me, coordinandolo come avrebbe fatto una persona di vent'anni fa. Intruso: il KumaKumya ultramoderno e trendy.






Prima di Shirring Princess JSK, prima di qualsiasi abito floreale, nel 2001 Baby ha creato lui: Fleur Rose JSK. Stampa floreale, tessuto jacquard (broccato?), full shirring con pannello fisso e corsettatura decorativa sulla schiena, balza a fondo gonna e stringhe di pizzo libero sulle spalline.
Volevo incarnare la semplicità apparente dell'old school, associata a un intrico di dettagli e tessuti di qualità. Sono molto contenta del risultato.

Spero che ci fosse qualcosa di vostro interesse in questa carrellata.
Tornerò a postare più spesso, per non lasciare i miei ricordi all'oblio delle stories.

In campana 💨
besitos xx

venerdì 12 aprile 2024

Viaggiare in lolita, Dir en Grey a Parigi

 Mi sono sempre chiesta come le persone riuscissero a viaggiare trasportando uno o più coord lolita. Ho visto post di persone avvolte in pizzi dalla testa ai piedi, nelle foto di rito da turista in Italia: mentre fingono di sorreggere la Torre di Pisa con la petti, o mangiano la pizza con le mani senza sbrodolarsi sul JSK, o posano coi centurioni fuori dal Colosseo facendo sfigurare i loro costumi da Aliexpress. Prima o poi, mi sono detta, anche io proverò questa esperienza.

Vi racconto del mio viaggio breve in lolita. L'occasione era la più figa che si potesse trovare: il concerto dei Dir en Grey a Parigi.


 

Le circostanze

Ho prenotato i miei quattro giorni a Parigi, risparmiando il più possibile sul volo. Questo ha significato pagare un solo bagaglio a mano per me e il mio tipo, oltre alle due borse permesse per prassi dalla compagnia aerea. Dimensioni del bagaglio a mano condiviso: 45x35x25. Sapendo quanto il mio tipo avrebbe avuto bisogno di spazio in quel bagaglio, lo spazio a mia disposizione era poco più di quello del mio zaino da viaggio.

Volevo indossare J-fashion per il concerto, ma ero conscia del contesto in cui si sarebbe svolto. Oltre al caldo e alla calca, trattandosi di musica metal, avevo messo in conto anche un ipotetico pogo. Tutto questo, mi ha portato a scegliere due coord molto minimalisti per le due sere del concerto, e concentrare tutta la potenza lolita in un coord da giorno che avrei indossato per girare in città.

Il ragionamento

Quattro giorni, tre coord, due concerti, una sola grande sfida: trovare dei compromessi che mi permettessero di affrontare in lolita situazioni molto diverse tra loro.
Ho scartato subito l'approccio che ho visto spesso in altri tutorial, ovvero quello di programmare un coord per giorno. Quella è una strategia vincente se si viaggia per partecipare a un evento lolita. In quel caso, si sa che l'evento sarà al chiuso, che la temperatura sarà ambiente e che l'attività principale sarà passeggiare.
In questo caso, però, non avevo lo spazio per 3 veri e propri coord, oltre alla biancheria e agli accessori da bagno. In più, avrei avuto opzioni troppo limitate vincolandomi a un coord per giornata. A Parigi fa sempre più freddo che in Italia. Poi, prevedevo un caldo asfissiante all'interno della sala del concerto, con un'alta concentrazione di fluidi corporei estranei. Ho deciso di conciliare le due cose puntando sulla versatilità di ciascun indumento.

Ogni camicia si sarebbe dovuta abbinare a due abiti, ogni gonna a due diverse calze, ogni abito a due diversi colori base. In questa maniera, avrei potuto coprire diverse temperature, giocando sugli strati e sulle combinazioni più adatte per quel momento.
Ho isolato le mie basi più versatili, che avrei immaginato bene al concerto: top comodi, pratici per ballare, nei quali non mi sarebbe dispiaciuto sudare. La maggior parte di essi non sono prettamente lolita, perché possiedo soprattutto camicie molto elaborate che non si prestavano a questa impresa.


Ho scelto la camicia di Angelic Pretty come capo più vistoso e jolly da giorno: le maniche staccabili (non in foto) mi avrebbero permesso di adattarmi a un eventuale caldo improvviso. Ho scartato il cutsew color crema e mi sono concentrata su due colori base: bianco e nero. Semplice.

Poi, sono passata agli abiti. Come dicevo, immaginavo il concerto come una bolgia. Estremizzavo ogni pronostico per evitarmi la spiacevolissima situazione di sentirmi troppo ingessata per divertirmi. Volevo entrare nella sala pensando solo a quel tappetto di Kyo, senza preoccuparmi di chi avrebbe tirato il mio pizzo o smoccolato sulla mia gonna.
Per questo, mi sono fatta due domande: "quali sono gli abiti che non mi dispiacerebbe sporcare intenzionalmente?" E da qui: "quali sono gli abiti che posso lavare più facilmente, una volta tornata?"

Ho subito pensato al mio JSK sconosciuto di Metamorphose del 2002: liscio, tinta unita bordeaux, con un nastro e cinture in vita staccabili. Poi, l'indumento che meglio risponde alla prima domanda sulle macchie intenzionali è la mia gonna di Innocent World del 2003: ne ha viste più lei di un soldato in trincea, è nata per questo. Entrambi si abbinano bene con bianco e nero, entrambi si sarebbero abbinati coi top che avevo preparato.
Ho aggiunto un paio di calze che funzionasse con tutte le combinazioni e varie collant, che sono la più grande risorsa di una lolita con problemi di spazio.
Poi, ho aggiunto opzioni sulla stessa linea di questi principi, che mi permettessero di rimescolare le carte e mantenere flessibilità. Ho scelto un'altra gonna di Jane Marple e un body con maglia retata trasparente, per dare al gothic le sue rose in questa magica occasione.
Ho completato tirando dentro gli accessori per capelli più sensati per i colori che mi sono trovata a gestire, assieme a un bustier di Violet Fane che onestamente non guasta mai.
Il totale delle mie scelte è stato questo:

concerto #1

giornata a passeggio

concerto #2
 

A monte di tutto, ho scelto un (1) paio di scarpe che si abbinasse a tutto, che mi permettesse di essere tranquilla in prospettiva di chilometri a passeggio e che fosse in grado di affrontare due concerti, ovvero i miei stivali Doctor Martens vecchi di 15 anni. Con essi si abbina bene il chiodo di pelle, così ho portato anche quello. Sono partita con un cappotto di lana di Sheglit, per coprire l'eventualità di un'uscita nel freddo notturno. Ho buttato in valigia qualche top extra e un po' di calze parigine casual in vari colori, perché sì, ed ero pronta a partire (o(*°▽°*)o)

Parigi

Chiaramente, il primo giorno mi ha fatto flippare, perché faceva un caldo bestiale. Ma, cosa sono io se non preparata? <( ̄︶ ̄)>
Ho messo il mio toppino dolcevita a maniche corte con la gonna di JM e una collant velata.
Il secondo giorno ho lavato il toppino per il concerto numero due, lasciandolo ad asciugare in hotel, e ho indossato la gonna di IW in modo casual, con un maglione bianco e due fiocchi in testa. Non ho fatto foto, ma ho rimediato la sera, perché c'era il primo concerto!


Ho lasciato a casa l'headdress nel panico dell'ultimo minuto, perché temevo che mi sarebbe volato via dalla testa. Ero anche troppo emozionata per preoccuparmi di qualsiasi cosa che non fosse portare il mio culone sudaticcio quanto più vicino possibile ai Diru.

Il primo concerto è stato incredibile, emozioante, commovente. Quando ho sentito le prime note di Higeki wa Mabuta wo Oroshita Yasashiki Utsu sono crollata nel pianto più scomposto del mondo.

Unica foto che sono riuscita a fare mentre frignavo

È la mia canzone preferita in assoluto dall'album Withering to Death, l'ho ascoltata fino a consumare il CD. L'emozione estrema di vedere una delle band più importanti per la mia formazione musicale ha sovrastato quella di incontrare le altre lolita francesi, sia in fila che dentro il Bataclan.
Piccola parentesi sulla community francese. Mesi fa, quando sono stati venduti i biglietti, sono stata aggiunta a una chat di gruppo di tutte le persone della community che sarebbero andare ai concerti. Ho apprezzato tantissimo questo gesto: anche se la chat era in francese, ho potuto tenermi aggiornata sugli alloggi, sul tempo e sui movimenti di ciascuno. Mi sono sentita inclusa (个_个) e per questo devo ringraziare Misaki [non so se voglia che la chiami per nome di battesimo]. Grazie a questo aggancio, ho saputo che c'erano dei temi per le serate: tartan o rosso per la prima, e nero o latex per la seconda. Non ho potuto rispettare i temi, sia per le mie esigenze di spazio, che per la carenza di latex nel mio guardaroba 💧 Però, ho adorato partecipare alla conversazione e mi sono caricata grazie a tutti i partecipanti. Quindi, una volta lì, avevo una lunga lista di persone da trovare!
Ho salutato Misaki, Nina, Yumi e la dolcissima Yuna, che mi ha riconosciuta dalla foto profilo di Instagram. Spero di essere stata minimamente composta con loro, perché la mia testa e il mio cuore stavano esplodendo per Kyo, Shinya, Kaoru, Toshiya e Die.

Merciless Cult!
 

Sono stata piacevolmente sorpresa nel vedere che tante persone hanno optato per i posti a sedere in piccionaia. Buon per loro, ma io volevo rimanere in platea a rotolarmi per terra in preda alle convulsioni. Questo ha reso la sala un po' più vuota e più fresca di quanto avessi pronosticato.

Ho fatto pochissime altre foto, ma ecco una carrellata: la visita da Vivienne Westwood e la corsa da Angelic Pretty Paris dell'ultimo minuto.


Alla fine del secondo concerto, Toshiya, Kaoru e Die hanno tirato i loro mille plettri. Uno è volato proprio verso di me, cadendo a terra fra la folla. Tutte le persone della mia area hanno tirato fuori le torce dei telefoni per cercarlo. Io l'avevo visto a terra nel buio, ma sapendo che avrei fatto un torto agli altri che lo stavano cercando, mi sono trattenuta. Ho resistito. Ho aspettato, complottando per quei 30 secondi, aspettando che smettessero di cercarlo ┬┴┬┴┤( ͡° ͜ʖ├┬┴┬┴
Non appena hanno spento le torce e gettato la spugna, ho preso il mio piedone e ho *STOMP* pestato il plettro prima che chiunque potesse ripensarci ed era miooo muahahahah 😈

Un piccolo dettaglio che ho tralasciato è il fatto che prima di partire ho avuto una brutta influenza con febbre alta, per cui tutti e tre i giorni sono stata distrutta. Avrei voluto avere più tempo per uscire con le altre della comunità francese! Mi sono persa una visita al cimitero dove è sepolto Jim Morrison, sigh

Ecco un piccolo haul dei miei acquisti:

 
Started from the bottom* now we here**

(*) adolescente senza reddito
(**) adulta con un stipendio

Chissà quando uscirò da questa fase di compensazione in cui devo spuntare tutto quello che volevo a 18 anni. Bah.
C'è stato poco lolita in queste foto, ma molto molto lolita in questo viaggio.

Merci pour les baguettes
bisoux xx

Miscellaneo // sono tornata!

  S ono tornata! Ho passato un periodo lungo mesi a ricrearmi unicamente su Instagram, che è il posto perggiore dove coltivare il proprio ho...