martedì 18 maggio 2021

Buyee, recensione

 Eccoci per un'altra entusiasmante esperienza d'acquisto, per recensire uno shopping service con base in Giappone.

Buyee è uno shopping service giapponese specializzato in aste e auction sniping, ovvero offerte strategiche dell'ultimo secondo. Si colloca fra il cliente straniero e le maggiori piattaforme di ecommerce giapponesi, facendo da intermediario tra i due sia a livello linguistico, che a livello logistico. Buyee infatti dispone di staff giapponese, in grado di mediare eventuali domande sui prodotti direttamente con i venditori, ed essendo situato in Giappone, riceve per voi la merce che non sarebbe altrimenti spedita all'estero. (Infatti, i siti di vendita diretta da parte di privati in Giappone non comprendono spedizioni internazionali e raramente sono navigabili in inglese, a meno che non si usi una Google Translator toolbar. Comunque, anche in quel caso, i venditori interagiscono prevalentemente con clienti che parlano giapponese e spediscono solo in Giappone)
Le sue aree di mercato sono i siti di aste come Yahoo Japan Auctions e Mercari, e siti di vendita diretta come Yahoo Japan Shopping, ZOZOTOWN, Amazon Giappone e Rakuten. Il sito dispone anche della funzione "add to Buyee": un tool che permette di navigare direttamente sui siti interessati, utilizzando la loro piattaforma, e di procedere agli ordini direttamente su Buyee, senza dover reperire l'annuncio sul loro sito. Personalmente, trovo l'interfaccia di questo shopping service talmente chiara per uno straniero, che navigo tranquillamente dal loro sito senza aver bisogno del tool, ma c'è anche quello.

Ho avuto bisogno di loro perché avevo trovato su Mercari una borsa di Moi Meme Moitie, la classica Candelabra Two-way Bag: quadrata, blu, con logo Moitie sul lato.
L'utilizzo di Buyee si può spezzare in due passaggi: ordinare la merce per spedirla al loro magazzino, e pagare perché vi venga spedita.

Navigare sui diversi siti tramite Buyee è molto semplice: la grafica è la stessa della versione desktop di ciascuno store, con l'aiuto della traduzione automatica fornita da loro. Basta scrivere cosa si cerca nelle barre di ricerca o sfogliare le categorie della merce elencate a sinistra. Ogni annuncio sarà automaticamente mostrato in inglese con il livello di precisione di Google Traduttore, quindi non aspettatevi descrizioni accurate. Per supplire a ciò che non riuscite a capire dalla bozza in inglese, c'è lo staff dello shopping service. Vi basterà scrivere all'assistente, in finestra di dialogo in basso, chiedendo di mediare fra voi e il venditore, tenendo però conto che la corrispondenza sarà fra l'impiegato/a e il venditore, e che voi riceverete soltanto la parafrasi di essa per rispondere alla vostra domanda. Insomma, lo staff farà la domanda per voi e riceverete la risposta per interposta persona.

Una volta fatti tutti gli accertamenti, potrete procedere a mettere nel carrello la vostra merce e andare al pagamento. I metodi sono i soliti: Paypal (che ho usato io), Alipay, carta di credito registrata. A seconda del sito da cui si ordina, la spedizione verso i magazzini di Buyee potrebbe esservi addebitata, dipende dalla modalità di vendita di ciascun prodotto.

A questo punto, la scelta del piano. Il sito applica una commissione forfettaria di 300 yen su ciascun ordine, che corrisponde grosso modo al costo di gestione dell'ordine online. Poi, viene applicata una commissione sulla base del plan preferito dal cliente. I piani sono il livello di accuratezza con cui la merce sarà processata e gestita da Buyee durante il transito presso i loro magazzini. Ciascun piano vi garantità alcuni privilegi: con lo standard plan la spedizione in Giappone sarà assicurata in caso di danneggiamento o smarrimento, e la merce sarà ispezionata prima di essere spedita a voi; con l'insured plan avrete assicurazione senza ispezione; con l'inspection plan sola ispezione senza assicurazione. Infine, con il lite plan eviterete di pagare la commissione per il servizio, ma segnalo che questo equivale a fare un enorme atto di fiducia nei confronti dei venditori originali giapponesi: se la merce non corrisponde all'annuncio o è in cattive condizioni, lo scoprirete soltanto al suo arrivo alla vostra porta. I resi sono virtualmente concessi, ma praticamente molto difficili da fare, quindi non mi arrischierei. Per 500 JPY avrete la garanzia di ricevere esattamente ciò che vi aspettate. Potrete anche richiedere allo staff di mandarvi una foto della merce all'arrivo nei loro magazzini, prima di spedirvela.


 

A pagamento effettuato, se si tratta di un acquisto diretto, la merce verrà ordinata nel giro di poche ore. Potrete seguire il processo di ordine > conferma > spedizione avvenuta > ricezione in magazzino sulla vostra pagina personale, sotto shopping e poi orders.

All'arrivo della merce nei magazzini di Buyee, potrete consultare il loro status nel menu laterale, sotto la categoria "package information". Avrete 30 giorni per interagire con il vostro ordine e pagare la seconda spedizione verso casa vostra. Se lascerete l'ordine in magazzino troppo a lungo, verrà ejettato nella stratosfera con un cannone. No, non ho idea di cosa succeda agli ordini abbandonati dai clienti nei magazzini Buyee di Tokorozawa, ma non fatelo 💀
Ciascun oggetto presente in magazzino può essere imballato ulteriormente dallo staff, con l'opzione extra del protective packaging, a carico del cliente. E' anche possibile chiedere ulteriori ispezioni e fotografie allo staff. Se risulta tutto a posto, potrete procedere alla scelta della spedizione verso di voi.

Nel giro di una settimana dovreste ricevere una comunicazione sia sotto forma di messaggio nella vostra area personale sia come email, che vi permetterà di scegliere il metodo di spedizione della vostra merce e di rivedere i dettagli del vostro ordine. Buyee spedisce all'indirizzo che inserite nell'area personale, ma per sicurezza io mi accerterei che corrisponda a quello del vostro Paypal: a quanto ho letto, sembra che talvolta si sbaglino e tengano conto di quello al momento del primo pagamento.
Buyee usa EMS, FedEx, Yamato e UPS, io ho scelto la prima. Una volta rivisto, controllato ed esaminato ogni passaggio dell'ordine (ci sarà da confermare più volte il riassunto della transazione), vi verrà fornito un codice di tracciamento sia tramite email che a disposizione sulla vostra area personale, che avrà anche sempre presente la vostra storia d'acquisto.

Da qui in poi, lo staff non potrà più aiutarvi e sarete nelle mani dei servizi di posta internazionali.
Per quanto mi riguarda, non posso parlare dello svolgimento delle aste avendo fatto un acquisto diretto da Mercari. Però, posso dire che lo staff è stato molto disponibile con me: mi hanno guidata passo passo dalla finestra di dialogo in diretta e mi hanno fornito foto della borsa appena arrivata in magazzino. Mi hanno sempre parlato in un buon inglese, non c'è nulla da dire. Sarei curiosa di avvalermi di loro ancora di più durante la gestione di un'asta.

Dopo quasi un mese e molte preghiere che il mio pacco non stesse galleggiando a largo del Pacifico, ho ricevuto la robba.



La borsa era immacolata, come da annuncio. Il pacco era stato aperto e ri-imballato, con due strati di plastica e uno di bolle. All'esterno della scatola più interna, c'era attaccato quel messaggino molto molto carino, che sono sicura contenga belle parole, se non fosse che riesco a leggere a mala pena la seconda riga (arigatougozaimashita), l'ho molto apprezzato.

Essendo Buyee un intermediario e non il venditore, qualsiasi lode all'articolo o al suo stato di conservazione è irrilevante: posso essere grata al venditore di Mercari, che non solo ha tenuto la borsa in condizioni surreali, ma me la ha anche spedita nella sua scatola originale, con tanto di etichetta e biglietto da visita di Moitie. Svengo.
Quindi, concludo la recensione di Buyee parlando dei loro servizi.
Lo staff: a paragone con altri shopping service, mi è sembrato meno casalingo e più formale, ma altrettanto efficace. Mi piace avere a che fare con persone professionali.
Il sito: molto facile da usare, perché è letteralmente una cornice ai siti di vendita originali e garantisce un tool di traduzione localizzata alle descrizioni, o estesa a tutto il sito. La grafica è chiarissima e la pagina personale è abbastanza intuitiva, anche nella sezione per le aste.
La transazione: tutto puntuale ed efficiente.

Sono soddisfatta dell'esperienza. Ero molto diffidente ad affidarmi a uno shopping service, un po' per paura di dover leggere attentamente ogni lettera di ogni parola per assicurarmi di aver comprato l'oggetto giusto, o di dovermi trovare a pagare commissioni esorbitanti e arbitrarie. Buyee mi ha permesso di ottenere un oggetto che non avrei mai potuto raggiungere dall'Italia.
Lo utilizzerei di nuovo.
Spero che questa recensione vi abbia aiutato a rimuovere un po' di soggezione associata al concetto di shopping service, e che possiate provare voi stessi il lusso di questo servizio.

Peace out xx

sabato 15 maggio 2021

Elementi fondamentali del guardaroba

 Finalmente, comincio la challenge lanciata otto (otto) anni fa dal celeberrimo blog F Yeah Lolita, la Lolita 52 Challenge, wheee!🌟✨✨ Sono anni che volevo partecipare, in forma scritta o tramite foto. Avevo persino iniziato la sfida sul mio diario fisico, nel 2014 (sì, ero molto motivata e altrettanto patetica💧).

5 elementi che ogni lolita dovrebbe avere nel guardaroba, qualsiasi sia il suo stile

Credo che il focus della domanda sia su oggetti ed elementi più particolari degli ovvi, onnipresenti, capi saldi come una petticoat e dei generici accessori. Personalmente, mi sono stupita della quantità di capi che ancora mi mancano e che rimpiango ogni giorno di non avere, dopo tanti anni.
Non importa che stile si vesta, ci sono alcuni oggetti che secondo me sono dei jolly, dei marchi di fabbrica della moda lolita, complementari con il 99% degli abbinamenti possibili e immaginabili. Insomma, il prezzemolo EGL.

Prima di tutto, mi viene in mente proprio qualcosa che non ho e che vorrei avere al più presto: un paio di calze semplici con pizzo.
A seconda di quale sia il colore predominante del proprio guardaroba, possono essere bianche con pizzo bianco, nere con pizzo bianco o nere con pizzo nero, ma secondo me devono esserci. Agli inizi le avevo snobbate, perché le associavo solo al sottogenere old school e forse, ne avevo viste di talmente scadenti da averle odiate a priori. Eppure, è incredibile la quantità di abbinamenti che riescono a salvare, soprattutto se si sta cercando di completare un outfit del quale non si hanno le calze abbinate.
Sweet? Metti delle calze bianche con pizzo assieme al tuo Decoration Dream.
Gothic? Metti delle calze nere con pizzo assieme al tuo Iron Gate.
Classic? Calze bianche o nere con pizzo con la tua carta da parat- ... il tuo Victorian Maiden Gobelin dress 😉👉👉
Sono utilissime, abbiatele.

Poi, immancabile, un generico cerchietto decorato che si intoni con il vostro colore di capelli. Non deve essere di marca, non deve essere un headbow o KC proveniente da qualche set: sto parlando di un cerchietto talmente modesto da poter essere acquistato da H&M. E che sia un cerchietto, non una pinza o una forcina: deve essere abbastanza saldo e comodo da poter essere indossato con tutte le pettinature e tutti i climi.
Deve fungere da tappabuchi quando non si sa cosa indossare per completare un abbinamento, ma anche completare una composizione di accessori più ampia. Ad esempio, se state indossando un set e volete osare un po' di più, potrebbe aggiungersi al fiocco stampato. Oppure, potrebbe essere quel cerchietto che usate sempre per gli abbinamenti casual.
Per me, questo cerchietto è un oggetto fatto a mano ottenuto in uno swap, color crema, che si abbina alla maggior parte del mio armadio. Per qualcun altro potrebbe essere nero, coperto di fiori, di perle, di caramelle... in base allo stile e ai colori base del vostro armadio. Di seguito qualche esempio:


 
Terzo oggetto, od oggetti, sono gioielli neutri, che seguano un tema ricorrente del vostro armadio. Non c'è niente di più frustrante del dover acquistare gioielli di brand lolita, spendendo cifre astronomiche, per poi trovarsi ad avere un solo coord ultra perfetto... e nessun altro utilizzo per essi.
Non sono totalmente contro l'acquisto di bigiotteria di brand *mette e toglie dal carrello bracciali di Moi Meme Moitie due volte al giorno* ma riconosco che un po' di scaltrezza aiuta, quando si vuole costruire un guardaroba efficiente.
Io ho molte stampe fiorate e colori neutri, quindi ho comprato una collezione di bigiotteria (non ricordo dove) con piccole rose e perle color crema. Si tratta di tre anelli, due braccialetti e una collana, modestissimi, pagati meno di quindici euro se ricordo bene. Servono a dare quel tocco di eleganza e luce, a completare davvero un coord. Sono quei dieci-quindici euro che davvero mettono la ciliegina sulla torta.

Quarto, delle scarpe carucce -non necessariamente lolita- bianche o nere. Ora, ero sempre stata contraria a fare questo acquisto, perché mi sembrava stupido riempirsi di scarpe "giusto in caso che...", ma devo ricredermi. Molte volte, si finisce a possedere una quantità di scarpe colorate che si abbinino ai colori principali del guardaroba: rosso è il colore più gettonato, poi sax, avorio, marroni. Però, a meno che non si compri un abito squisitamente nero o bianco, si tende a evitare di comprare scarpe di quei colori, non chiedetemi perché. Secondo me, dovrebbe essere un acquisto obbligatorio, subito dopo la petti: comprate scarpe bianche o nere. Possono essere mary janes, Demonia, generiche platform, pumps. Tutto purché non siano con tacco a stiletto o a punta. Vi stupirà scoprire quanti abiti di colori diversi da bianco o nero, stanno bene con quelle scarpe. Di sotto, qualche esempio di come venivano abbinate scarpe bianche o nere con abiti colorati in passato, da GLZ e Alice Doll.



E infine, quinto elemento: una camicia sottile bianca o nera. Attenzione, non intendo una generica camicia bianca o nera, quella appartiene alla categoria essenziali del lolita e la do per scontata. Parlo di una camicia quasi trasparente, di chiffon o mesh. Credo che sia un must per le situazioni inaspettate in cui fa più caldo di quanto avreste pensato e la sola idea di indossare due strati di stoffa vi fa impazzire. Anche per le volte in cui un abito si rivela essere più stretto del previsto: una camicetta sottilissima e areosa vi garantisce di poterlo indossare comunque.


In conclusione

Sappiamo tutti quanto la moda lolita sia un hobby costoso e impegnativo: richiede soldi (molti soldi), tempo per informarsi e ricercare gli oggetti e spazio, sia in senso letterale per avere un armadio, sia in senso lato, per poter indossare ciò che si ha in contesti adatti.
Con questo post non sto imponendo l'acquisto di niente a nessuno, ma sto cercando di mettere in chiaro quali consigli potrebbero aiutare qualcuno che dispone di una limitata quantità di tutte quelle risorse di cui sopra. E' meglio possedere una selezione di oggetti strategici, che comprare tutto e subito. Spero di raggiungere questo obiettivo comunicativo con post come questo e con molti altri.
Grazie per essere passati, e alla prossima settimana 🌈

Peace out xx

venerdì 7 maggio 2021

Pulizie di primavera: closet tour

 E' primavera, si pulisce casa, si cerca di estirpare la periodica invasione di formiche e si riordina anche l'armadio. Per questo, ho provato a seguire il trend di molti altri blog EGL e a creare un closet tour. Inizialmente pensavo che avrei fotografato ogni singolo indumento lolita che ho, ma quando mi sono resa conto della quantità di oggetti, accessori, maglie casual e ammennicoli che avrei dovuto trovare, disporre e fotografare, mi sono limitata ai main pieces, cioé agli abiti.

PICCOLA PRECISAZIONE: un avviso che avrei voluto vedere sui post di closet tour che leggevo quando ero ancora una neofita. Voglio ricordare che la quantità e qualità degli abiti che riporterò sotto sono il risultato di circa dieci anni di ricerche, risparmio e letteralmente tempo dedicato alla moda lolita. Nessuno dovrebbe sentirsi sminuito da qualcosa di così banale come la dimensione del proprio armadio. Lo scopo di post come questo è il piacere estetico, la soddisfazione della curiosità per le collezioni altrui e la condivisione di esperienze utili, non lo sfoggio di materiale.
Se avete appena iniziato e possedete solo qualche capo: non sentitevi afflitti, non pensate di avere un armadio scadente. Ricordatevi che ci vuole moltissimo tempo per lavorare, risparmiare e ricercare abiti EGL. Qualunque sia il vostro punto di partenza, si tratta di una risorsa che andrà crescendo, quindi datevi tempo e scegliete sempre la qualità sulla quantità.
Se il vostro è un chad-armadio e vi sentite di star guardando dall'alto in basso il mio virgin-armadio: non so, congratulazioni, siete meglio voi... ?


Dato che non mi sono mai soffermata a catalogare i miei abiti in tutti questi anni, seguirò una scaletta di specifiche per ogni capo:

☑ dove l'ho preso
☑ perché mi piace/mi piaceva
☑se l'ho indossato quanto avrei creduto

Credo sarà utile a me in primis, per ricordare la storia dietro agli oggetti, e a chiunque leggerà, per capire qual'è il treno di pensieri che precede e segue l'acquisto, e quali sono le implicazioni di un comportamento impulsivo o troppo conservatore.

 

 1. Hildegard JSK, Innocent World (2011)



Dove l'ho preso: su Wunderwelt, per una miseria. A tutt'oggi non ho idea di quale sia il difetto di questo JSK, è praticamente intonso.
Perché mi piace: è uno dei capi più versatili del mio guardaroba. Può essere indossato in maniera casual, con una camicia dello stesso colore o nera, oppure può essere combinato con colori accesi a contrasto e diventare un coordinato più sgargiante, da evento. IW non delude con la cura nei dettagli e nella scelta del pizzo. Un abito che si interseca fra il classic e il gothic a seconda di come lo si accessoria. Il materiale è poliestere, foderato, ma resta un abito molto leggero che porterei anche in estate.
Quanto l'ho indossato:
Nì, perché il 2020 non è stato un anno fantasmagorico, come sappiamo. L'ho indossato in situazioni non-lolita, perché può essere spacciato per un abito vintage e senza petti fa la sua modesta figura.

2. Westminster Choir JSK, Innocent World (2013)


 
Dove l'ho preso: su Wunderwelt. Il suo danno era l'assenza del collare gotico bianco, stile suora, ma per me era la sua virtù dato che non mi sono mai paciuti. Ho già un colletto fatto a mano che potrei usare per ricreare le foto da catalogo, ma onestamente preferisco indossarlo senza.
Perché mi piace: per la stampa elaborata, fedele alle vetrate della cattedrale di Westminster ma con l'aggiunta del logo di Innocent World. Un tocco di classe che non potevo lasciarmi scappare. Ero innamorata del modello simile prodotto da Ista Mori su Taobao, ma non mi faceva impazzire né la qualità, né la stampa che non si allineava sulle cuciture. La mia seconda opzione era lo Stained Glass Print OP di MMM, ma l'unica volta che ho trovato la versione JSK online era per oltre 400 euro, cifra che rare volte mi sono potuta permettere tutta in una volta. Così, quando ho visto questa meraviglia su Wunderwelt, ho finalmente saziato la mia voglia di stampa con vetro gotico dipinto.
Quanto l'ho indossato: non l'ho ancora indossato! L'ho portato in casa, provandolo con varie camicie e jabot. Mi ispira sempre di più, ogni volta che lo guardo. Vorrei provarlo con una camicia rossa o bordeaux, per dare risalto ai rossi della stampa, e magari trovare qualche collant decorata... Si tratta di una stampa ingombrante, che non porterei se non per qualche evento importante. Anche se l'ho pagato meno della metà del suo prezzo originale, è un abito al quale tengo molto ed è diretta conseguenza che io lo indossi con parsimonia. Inoltre, dovrò procurarmi una serie di accessori esclusivamente dedicati all'abbinamento con questo abito, quindi sarà un processo mettere insieme un look, ma è proprio per questo che mi piace.

3. Abito alla marinaretta, fatto a mano da LittleMomoko(?)




Dove l'ho preso: l'ho commissionato direttamente a una ragazza sul GLZ forum nel 2010. Ancora oggi mi mangio i gomiti per non aver segnato da nessuna parte il suo nome, o qualsiasi cosa che la riguardi. E' una storia così frustrante che solo parlarne mi fa soffrire. Questa ragazza era bravissima, e infatti non sono stata la sola a commissionarle un abito. Ha realizzato da sola un intero abito, con tanto di pannello elastico sulla schiena, seguendo le mie richieste alla lettera e comunicando con me in maniera impeccabile. Le ho fornito le mie misure, foto di riferimento (le avevo mandato il Napoleon Marine JSK di Angelic Pretty) e immagini del tipo di bottoni e nastri che avrei voluto. Lei non solo mi ha ascoltata, ma mi ha anche aiutata a riconoscere cosa fosse più economico fra le mie richieste, talvolta contraddittorie. Avevo sedici anni e lei con me è stata un cuore. Nel giro di qualche settimana, mi mandò le foto provvisorie dell'abito e io la compensai con un prezzo che non ricordo, so solo che si trattava di una cifra davvero onesta, perché al tempo non mi sarei mai potuta permettere di spendere l'equivalente di un JSK di marca. Insomma, questa ragazza mi fece pagare un prezzo incredibilmente basso per quello che una Sweet Mildred o una Moravind venderebbero a 200-300 euro. La pagai tramite paypal, collegato a una Postepay che disattivai poco dopo, quindi non ho più il nome segnato sull'invoice. Non ricordo come si chiamasse, non ricordo da dove spediva, quanti anni avesse, cosa facesse nella vita, se avesse uno studio... Non so niente di lei E MI DEVASTA non poterla rintracciare, perché le vorrei commissionare un milione di cose.
LittleMomoko, mi dispiace di non aver capito a sedici anni quanto valesse il tuo lavoro, e quanto mi sarebbe piaciuto ricontattarti a distanza di anni. Vorrei tirarti tutti i miei soldi, sei stata troppo brava e gentile con me. Oh... che disperazione.
Perché mi piace: E' un abito a vita ribassata, che se avessi acquistato da un negozio giapponese non mi sarebbe mai stato così bene. Mi avvolge nei punti giusti e accoglie i miei fianchi, lasciando spazio a un'eventuale petti. Il materiale è un cotone pesante che inspiegabilmente mantiene la piegatura dopo vari lavaggi. I dettagli sono preziosi e molto personali: richiesi una scollatura profonda, per accogliere un'eventuale camicia o maglia a vista; la gonna è più lunga del modello originale di Angelic Pretty al quale ci siamo ispirate; ho scelto il nastro bianco e rosso per replicare quello che AP, ma ho chiesto che l'abito non fosse una replica pedissequa: non volevo i pizzi dell'originale, i colori così saturi e la gonna super corta. Insomma, volevo un abito molto simile a quello che sapevo non mi sarebbe mai calzato, ma non una replica esatta. E' venuto benissimo. Lo adoro, lo amo, lo celebro come, se non più degli abiti di marca che possiedo.
Quanto l'ho indossato: lo portai a un meet a Genova, e non sto a dirvi quanto fosse perfetto con l'ambiente marittimo della città. Lo indossai molto durante l'adolescenza, a tutte le feste a tema, gli Halloween, i Carnevale... è l'unico abito marinaresco che possiedo, ho un abbinamento completo apposta per lui e appena si presenta un'occasione tangente col tema, mi ci infilo alla velocità della luce. Ay ay captain, I'm your man! ⚓⚓⚓


4. British Stripe OP, Angelic Pretty (2017)



Dove l'ho preso: Wunderwelt (ormai avete capito che sono l'avvoltoio di quel sito). Comprato per una stupidaggine, solo perché gli mancava il fiocco frontale. Ma sai cosa 'a Wunderwè? Io ci ho messo un fioccone blu e mi sono intascata un AP recente in ottime condizioni. Fatti furbo e alza i prezzi! (No ti prego non lo farefiniscocomunqueperspendereunreneperlaspedizioneeladoganaplsno)
Perché mi piace: per il motivo per cui mi ero giurata che non avrei mai acquistato un AP, e mi sono dovuta ricredere. Questo abito, contrariamente al trend del marchio, è la giusta via di mezzo fra un'esplosione di sweet e un tocco di classic. Lo vedo come un abito da buttarmi letteralmente addosso quando non ho tempo o voglia di strutturare un abbinamento: collant, stivaletti, fiocco in testa e boom, sono già fuori di casa. I dettagli sono adorabili e lo stile preppy gli dà molto potenziale, se mai volessi ricreare le foto del catalogo a tema collegio.
Quanto l'ho indossato: l'ho portato un paio di volte, per fare un giro da sola. Ho già molti abiti blue navy e questo si è aggiunto al branco senza problemi, beneficiando del parco di accessori coordinati di cui già dispongo. Per la quantità di pizzo, dettagli e fiocchi non lo definirei un abito casual, ma il modello si presta a essere un classic molto semplice e versatile.

5. Flora JSK (long version), Innocent World (2010)

Ignorate la camicia rosa di Baby che sta sotto. E' piena di pizzo e decorazioni, non la porterei mai con questo abito per tutti i problemi di cui sotto. La tengo lì solo perché ci sta bene

 
Dove l'ho preso: su Ebay, nel 2011. Si tratta del mio primo dream dress, nonché uno dei miei primissimi capi di marca. Era venduto semplicemente come "Flora JSK" e io mi fiondai sull'annuncio, per poi scoprire con amarezza che si trattava della versione lunga. Colpa mia, che per un misto di inesperienza e infatuazione per l'abito, non guardai attentamente le foto né chiesi le misure. Imparate, amici: rompete le scatole ai venditori e informatevi su quante versioni esistono del vostro abito.
Perché mi piace: perché mi ricorda una giornata di sole, un cielo terso e un bouquet. Un picnic al parco. Una visita all'orto botanico. Una passeggiata per il parco mano nella mano. Un profumo di fiori e di erba appena tagliata 🌿 Più lo guardo, più lo amo. Non acquisterei mai le versioni crema e beige, perché mancherebbe quel contrasto che tanto mi fa apprezzare la stampa floreale. Abito molto sottovalutato dalla community, non ne sento mai parlare ma, inspiegabilmente, lo vedo spesso negli armadi altrui. Non so cosa mi abbia fatto infatuare proprio di questi fiori, fra tutti quelli che vengono stampati e prodotti nel classic lolita. Resta il fatto che, per me, questo abito è la definizione del termine dream dress e ne resto perdutamente innamorata 💞
Quanto l'ho indossato: una volta sola. La versione lunga presuppone che si possegga una petti apposita, o una sottogonna di pari lunghezza, per dare volume. Oltre a non avere nessuna delle due, il materiale pur essendo foderato, è un poliestere estremamente sottile: qualsiasi camicia indossata sotto, mostrerà la sua trama attraverso il tessuto del corpetto. Ho risolto indossando sotto una maglietta sottilissima, senza bottoni, a maniche corte e nessuna petti. Purtroppo, l'unico modo di non far trasparire i dettagli di cosa si indossa al di sotto è... non indossare nulla. Andrebbe portato come un abito da cerimonia estiva, senza camicia, con solo l'intimo e un paio di scarpe. Purtroppo, nulla di tutto ciò rientra nei canoni della moda EGL, per questo ho relegato la versione lunga a un abito da matrimoni.


6. Flora JSK (short version), Innocent World (2010)




Dove l'ho preso: su Lacemarket, nel 2021. Questo è l'episodio perfetto che rappresenta la pazienza e il valore del tempo, di cui scrivevo sopra. Flora era il mio JSK dei sogni nel lontano 2010, quando ero una ragazzina, e fui in grado di reperire solo la versione lunga, che mi feci andare bene per forza. Sono passati undici anni da allora, e solo adesso sono riuscita a trovare e acquistare l'originale abito dei miei sogni. Undici anni! Anni che ho passato guardando saltuariamente i siti di usato e stalkerando il sito di IW nella speranza di un re-release. Finalmente, si sono allineate fortuna e preparazione, e mi sono potuta permettere di mettere le mani sul mio ideale, sulla chimera, su questo stramaledetto abito.
Perché mi piace: vedi sopra.
Quanto l'ho indossato: per ora, mai. Ironicamente, nonostante l'abbia cercato per tutti questi anni, non ho avuto ancora occasioni. Inoltre, restano validi i problemi sulla "trasparenza" del materiale, per cui sto aspettando di trovare una maglia sottilissima e lolitabile, del colore giusto, dato che quella che usai per la versione lunga è stata buttata via, perché lisa.


7. Pintuck 3 Tier Frill JSK, Bodyline (2009)




Dove l'ho preso: su EGL Comm Sales, su livejournal, nel 2010. E' stata una di quelle situazioni che potevano verificarsi solo sull'internet di quegli anni, in cui ho inviato denaro a un completo sconosciuto che mi ha spedito da non so dove un abito che a mala pena sapevo distinguere dalle foto, indicato come "blue babydoll jsk". Per anni non ho nemmeno saputo come chiamarlo, ho dovuto usare lolibrary oggi per trovare il nome di listino. Chiaramente, adesso non sarebbe più così impossibile rintracciare un venditore o risalire alla transazione se si paga con Paypal, ma allora era tutto un altro mondo e l'ecommerce era ancora agli albori.
Perché mi piace: non mi piace >:) Mi piaceva! Quando ero adolescente lo sweet andava molto di moda fra le lolita e io, non volendo rimanere indietro, ho acquistato un paio di abiti sweet per sentirmi parte di qualcosa. Solo qualche anno più tardi mi resi conto che lo stile sweet non mi piaceva. Non vendo questo abito solo perché so che spedirlo mi costerebbe di più del prezzo di vendita. Non mi sentirei mai di chiedere più di una ventina di euro e per quella somma, non mi prendo nemmeno la briga di mettere in piedi un annuncio. E poi, è pur sempre un pezzo d'antiquariato, nonché un simbolo di quel mondo che non c'è più.
Quanto l'ho indossato: come ho detto, si trattava di un acquisto dettato dalla voglia di integrarmi in una community più sweet che altro, quindi non l'ho mai indossato fuori casa, solo provato per farmi qualche foto nella mia stupida cameretta.


8. Classical Rose Bouquet, Baby the Stars Shine Bright (2010)




Dove l'ho preso: non ne ho la più pallida idea, era il 2011.
Perché mi piace: era ed è uno dei miei dream dresses (si è capito che mi piacciono i fiori?). La combinazione di blu e stampa floreale mi fa qualcosa dentro, mi scalda il cuore. Il taglio del JSK è molto old school lolita, la vita mi veste quasi a stile impero. Nasce come un abito sweet, ed è evidente che lo fosse guardando la versione rosa x crema, ma in questa versione blu x crema assume un'aria più classica, che adoro. Delicato, elegante, sognante, splendido.
Quanto l'ho indossato: oh, molto. Lo acquistai usato, ma io l'ho veramente fatto lavorare. L'ho portato a un meet, a due feste di compleanno, alle foto per l'annuario scolastico, ai pranzi di famiglia... se mi aveste incontrata a sedici anni, probabilmente mi avreste vista con Classical Rose Bouquet addosso. E' un po' la mia divisa lolita: quando penso alla moda EGL, mi immagino con quest'abito. Infatti, per una combinazione di passare del tempo e utilizzo, il tessuto è molto provato, come si nota nella foto dell'orlo della gonna. Questo motivo è sia causa che effetto del fatto che oggi lo porto pochissimo. Ho il terrore di rovinare il mio tesoro.


9. A/P Circus JSK, Alice and the Pirates (2009)




Dove l'ho preso: Wunderwelt. Pagato meno di 80 euro, condizioni strepitose.
Perché mi piace: perché la stampa è carinissima: ci sono orsi, parrocchetti, gatti, scimmie e cavalli, tutti intenti a performare al circo, assieme a tendoni, palloni aerostatici e bandierine. Più guardo la stampa, più sogno di una giornata al circo, è semplicemente splendida. La ricchezza di dettagli e la costruzione con corsettatura e costole sul corpetto lo rendono un abito di squisita fattura, molto più costoso di quanto l'abbia effettivamente pagato.
Quanto l'ho indossato: mai, perché non mi sta. Fermi tutti, lasciatemi finire. L'ho comprato conscia del fatto che mi sarebbe stato stretto, perché mi piaceva troppo, da troppi anni. Ho intenzione di farlo modificare da un/a sarto/a professionista, magari da qualcuno che lavora sui costumi di teatro. L'abito è foderato, di cotone spesso e molto pesante; le costole rigide inserite nel corpetto lo rendono difficile da destrutturare; la gonna ha del tessuto ripiegato che può essere disteso per allargare l'entrata, ma è un lavoro di precisione; ogni cucitura è ornata da pizzo, che deve essere rimosso e riapplicato con cura. Per tutti questi motivi, e per il fatto che si tratta di un abito stampato, non lo affiderei a nessuno se non a un professionista, che ho intenzione di pagare tutto quello che mi chiederà.
Insomma, questo abito è un work in progress in attesa della persona giusta.


10. Charle's Crown, Innocent World (2011)




Dove l'ho preso: sito di Innocent World, durante il release ufficiale 2011. Armata di google translate e in sincrono con l'ora giapponese, ricordo di essere rimasta appesa al sito per qualche minuto perché non capivo come si inserisse il proprio indirizzo. Che ansia che avevo mentre aspettavo la mail di conferma.
Perché mi piace: è la quintessenza del classic, con i suoi colori bordeaux e crema, la stampa regale, le collane di fiori e le coppe decorative. E' anche uno statement di IW e della sua ossessione per le corone: dopo il 2011 sono impazziti e hanno rilasciato una stampa l'anno a tema corone e Inghilterra.
Quanto l'ho indossato: una sola volta, a un evento. Per quanto sia morbido e leggero, la stampa è un po' troppo pesante per essere un abito da caffè del pomeriggio. Ha un piccolo problema di vestibilità che lo rende anche molto scomodo: lo scollo a cuore non è fatto per accogliere il décolleté, ma è solo decorativo. Il seno viene schiacciato come in tutti gli altri abiti IW, ma al posto di appiattirsi sul petto, assume una forma strana a causa dello scollo. Vorrei poterlo tirare su, stile peripatetica vittoriana e averlo quasi sotto il mento, ma non sarebbe etichetta lolita. Se, invece, cerco di spingerlo verso il basso, lo scollo resta vuoto e fa un effetto tasca. Insomma, persino io che porto una seconda/terza faccio fatica a trovare una soluzione che valorizzi questo scollo.
Comunque, ho recentemente messo le mani su altri accessori del colore di questo abito e dovrò provare come stanno.

11. Love Nadia Skirt, Bodyline (2010)




Dove l'ho preso: usata tramite il GLZ forum.
Perché mi piace: non mi piace. E' stata il mio primo capo lolita, in assoluto. Comprata perché costava poco, l'annuncio era italiano ed era tutto quello che potevo permettermi in quel momento. Ancora, mi vedevo come una classic lolita, ma cercavo di adocchiare capi che fossero un po' sweet per restare nel gruppo.
Quanto l'ho indossato: in realtà, tantissimo. Essendo una gonna, la abbinavo con mille maglie, camicie, persino felpe. I colori spenti mi permettevano di portarla con stivaletti di pelle qualsiasi. Ora il mio stile è cambiato, e quei pois mi fanno rabbrividire. Non la vendo perché ci sono affezionata, il corsetto sulla vita ha preso la mia forma e quindi è anche molto comoda.
Un paio d'anni fa sono incappata sulla storia della modella di Bodyline da cui questa gonna prende il nome, e sulle gesta del beneamato Mr Yan, con mio sommo rammarico. Che brividi quell'uomo. Poi, ho notato che la mia fa anche parte della partita difettosa di cui si parla, per cui il logo della collezione è stampato direttamente su un sample text. Da allora, la considero un cimelio e un pezzo di storia della moda lolita.


12. Replica Poodle Pattern JSK, Bodyline (2007)




Dove l'ho preso: non ricordo, so solo che era usato.
Perché mi piace: non mi piace, ma lo adoro comunque. E' un abito coperto di infamia, del periodo in cui Bodyline rubava e alterava design di alti brand senza vergogna né conseguenze. Io, che ero ignorante e non leggevo EGL o altri board in inglese, non ne sapevo niente: ho visto barboncini e ho pensato "voglio". Ho poi scoperto che l'abito è in tutto e per tutto una copia di Innocent World, il cui logo è stato rimosso dalla stampa e sostituito con l'immagine di un fiocco (vedasi terza foto). E' stato il mio secondo o terzo acquisto lolita, quindi il solo fatto di possederlo mi appagava.
Quanto l'ho indossato: per niente. La verità è che, trattandosi del periodo in cui stavo scoprendo la moda, lo acquistai solo perché me lo potevo permettere ed era carino. Non pensavo assolutamente alle implicazioni del dover indossare un abito bianco e nero, a strisce, con pizzo di qualità infima e barboncini sopra. L'ho ricevuto, l'ho abbracciato, me lo mettevo per stare al computer in cameretta ma non ci sono mai uscita. Non saprei nemmeno con cosa abbinarlo. Le strisce in tutte le direzioni mi disagiano.
Però, oltre che essere un abito dell'anteguerra, è una testimonianza della vecchia Bodyline. Inoltre, al contrario di quei tapini della IW, questo JSK è in tessuto elasticizzato comodissimo, e indossarlo mi fa vivere come sarebbe il mondo se quei maledetti dei brand producessero abiti elastici. E' veramente un bel trip.

13. Cross OP, Moi Meme Moitie (2018)

Non ho potuto fare foto al mio perché sta da un'altra parte
Dove l'ho comprato: su Lacemarket usato ma, come al solito per MMM, a un prezzo più alto di quello al dettaglio. Ma, che ci volete fare, con questa marca è così: ci si accaparra il capo nuovo (a un prezzo comunque molto alto) o ci si butta nella fossa dei leoni e si fa a botte per un abito usato che costa qualche centinaio di euro. Sapevo che non avrei più rivisto la versione corta sul sito ufficiale e che quel prezzo era il male minore, paragonato a un'altra situazione in cui il venditore lo mette all'asta e non ho controllo sulla cifra finale d'acquisto. Insomma, ci ho riflettuto moltissimo su prima di fare questa follia, e sono molto contenta di aver ceduto.
Perché mi piace: perché è un concept piuttosto semplice, ma estremamente creativo per il lolita. Non è la prima volta che una croce cristiana viene sbattuta su un abito: lo faceva già Metamorphose nel 2006, l'hanno fatto tutti i marchi prominenti della moda EGL e la stessa Moi Meme Moitie è al suo milionesimo abito con croce sul petto. L'innovazione, per me, sta nella semplicità, nel minimalismo e nel dettaglio a filo d'oro che è stato aggiunto sul nastro blu. Poi, il fatto che la forma della croce sia quella sulla quale si struttura il taglio dell'abito, con la vita a impero, è un tocco di raffinatezza unico. Insomma, non mi ero mai sentita attratta da una stampa a croci o da nessun altro abito di ispirazione religiosa, come lo sono stata dal Cross OP. Appena l'ho visto, ho pensato all'innocenza, alla solennità, al suono dell'organo, a me circondata da putti che ascendo verso la gloria dei cieli. Etereo, elegante e simbolico, senza perdere contatto col gotico. Quando lo indosso mi sento la figlia segreta della badessa.
Quanto l'ho indossato: arrivare a indossare questo abito con nonchalance è un'utopia. E' bianchissimo, leggerissimo e decorato a filo d'oro, anche il più misero schizzo d'acqua lo potrebbe macchiare. Che io sia dannata se mai indosserò quest'abito attorno a del cibo, o a gente qualsiasi per quanto mi riguarda: anche l'idea di essere toccata da altri con mani sporche è una delle mie fobie. Forse sto idealizzando l'abito. Forse sono vittima della soggezione che mi causa la cifra che è costato. Sta di fatto che per tutti questi motivi e per il fatto che sto ancora costruendo l'abbinamento, l'ho indossato solo una volta durante il primo anno di possesso.
Si tratta comunque di un capo d'occasione, che miro a indossare a un evento. In arrivo dallo store giapponese MMM ho un braccialetto e un paio di calze OTK con il loro famoso pizzo a croci e fiocchi blu, oggetti appositamente acquistati per quest'abito. Non vedo l'ora di completare il coordinato e farmi qualche foto, rigorosamente in casa. Finché non mi abituo alla sua bellezza.

14. François Rose JSK, Innocent World (2008)



Dove l'ho preso: Lacemarket, usato, arrivato ieri.
Perché mi piace: perché ho adorato e rimirato il Replica Poodle di Bodyline per anni, chiedendomi se esistesse una versione meno... pasticciata, e tramite le foto del modello copiato originale di IW ho scoperto anche la linea di Fran
çois Rose. E' lo stesso barboncino, è François! Senza tutte quelle fastidiose strisce bianche e nere, in un mare di rose e fiocchetti. Come potevo dire di no a questa palletta di pelo?🐩🐶🐾
Quanto l'ho indossato: non l'ho ancora mai portato, perché è arrivato ieri. Ho solo provato l'elastico sulla schiena e sono veramente sopresa dall'estensione che pò raggiungere. Ero riluttante ad acquistare un modello così vecchio, perché so che una volta lo shirring era giusto per bellezza e gli abiti erano comunque strettissimi, eppure questo JSK è l'eccezione alla regola.
Con lui, il ciclo del barboncino si può chiudere. Ho onorato il debito morale che avevo con Innocent World, acquistando il
François originale. Non vedo l'ora di indossarlo con una camicia bianca o rosa, qualche fiore fra i capelli e un paio di mary jane.

15. Sleeping Beauty Princess Rose JSK, Baby the Stars Shine Bright (2013)




Dove l'ho preso: comprato nel negozio ufficiale di Baby the Stars Shine Bright a Parigi, nel 2013. Il negozio ha poi chiuso nel 2017, mi sento doppiamente fortunata ad esserci stata prima di allora.
Perché mi piace: perché sembra esattamente il vestito di una principessa. Come ho già detto, non sono mai stata fan dello stile sweet, ma non nego che per me la moda lolita sia una parafrasi del concetto di principessa, o di bambola (per quanto l'utilizzo di questo termine sia bandito da qualsiasi social, per via delle implicazioni con il concetto delle living doll). Questo abito rappresenta l'idea in tutto e per tutto. Purtroppo, il colore è impossibile da immortalare fedelmente. E' un lilla molto tenue, spento, che a seconda della luce sembra violaceo, azzurrino o grigiastro. La stampa è in oro delicatissimo e dal vivo quasi non si vede, ho dovuto iper saturare le foto perché risaltasse.
Quanto l'ho indossato: come era prevedibile, poche volte. Acquistai anche il suo cerchietto con mega fiocco e la sua camicia coordinata con maniche a sbuffo (hime sleeves), quindi dispongo del set completo. Come sempre, il valore dell'abito è inversamente proporzionale alla quantità di volte che lo indosserò, perché finisco per classificarlo come troppo prezioso per essere portato in situazioni informali. Sigh, la mia testa funziona così. Comunque, è l'abito più morbido e leggero che possiedo, nonché il più sfacciatamente burando, con tutti i suoi accessori coordinati.


Sono riuscita a chiudere in bellezza. Ringrazio chiunque abbia letto fin qui e reitero il messaggio: ricordiamoci sempre che per quanto la moda lolita ruoti attorno al possesso di oggetti, tutti possono partecipare con le proprie possibilità e i propri mezzi.
Grazie, peace out xx

Miscellaneo // sono tornata!

  S ono tornata! Ho passato un periodo lungo mesi a ricrearmi unicamente su Instagram, che è il posto perggiore dove coltivare il proprio ho...