PICCOLA PRECISAZIONE: un avviso che avrei voluto vedere sui post di closet tour che leggevo quando ero ancora una neofita. Voglio ricordare che la quantità e qualità degli abiti che riporterò sotto sono il risultato di circa dieci anni di ricerche, risparmio e letteralmente tempo dedicato alla moda lolita. Nessuno dovrebbe sentirsi sminuito da qualcosa di così banale come la dimensione del proprio armadio. Lo scopo di post come questo è il piacere estetico, la soddisfazione della curiosità per le collezioni altrui e la condivisione di esperienze utili, non lo sfoggio di materiale.
Se avete appena iniziato e possedete solo qualche capo: non sentitevi afflitti, non pensate di avere un armadio scadente. Ricordatevi che ci vuole moltissimo tempo per lavorare, risparmiare e ricercare abiti EGL. Qualunque sia il vostro punto di partenza, si tratta di una risorsa che andrà crescendo, quindi datevi tempo e scegliete sempre la qualità sulla quantità.
Se il vostro è un chad-armadio e vi sentite di star guardando dall'alto in basso il mio virgin-armadio: non so, congratulazioni, siete meglio voi... ?
Dato che non mi sono mai soffermata a catalogare i miei abiti in tutti questi anni, seguirò una scaletta di specifiche per ogni capo:
☑ dove l'ho preso
☑ perché mi piace/mi piaceva
☑se l'ho indossato quanto avrei creduto
Credo sarà utile a me in primis, per ricordare la storia dietro agli oggetti, e a chiunque leggerà, per capire qual'è il treno di pensieri che precede e segue l'acquisto, e quali sono le implicazioni di un comportamento impulsivo o troppo conservatore.
1. Hildegard JSK, Innocent World (2011)
Perché mi piace: è uno dei capi più versatili del mio guardaroba. Può essere indossato in maniera casual, con una camicia dello stesso colore o nera, oppure può essere combinato con colori accesi a contrasto e diventare un coordinato più sgargiante, da evento. IW non delude con la cura nei dettagli e nella scelta del pizzo. Un abito che si interseca fra il classic e il gothic a seconda di come lo si accessoria. Il materiale è poliestere, foderato, ma resta un abito molto leggero che porterei anche in estate.
Quanto l'ho indossato: Nì, perché il 2020 non è stato un anno fantasmagorico, come sappiamo. L'ho indossato in situazioni non-lolita, perché può essere spacciato per un abito vintage e senza petti fa la sua modesta figura.
2. Westminster Choir JSK, Innocent World (2013)
Perché mi piace: per la stampa elaborata, fedele alle vetrate della cattedrale di Westminster ma con l'aggiunta del logo di Innocent World. Un tocco di classe che non potevo lasciarmi scappare. Ero innamorata del modello simile prodotto da Ista Mori su Taobao, ma non mi faceva impazzire né la qualità, né la stampa che non si allineava sulle cuciture. La mia seconda opzione era lo Stained Glass Print OP di MMM, ma l'unica volta che ho trovato la versione JSK online era per oltre 400 euro, cifra che rare volte mi sono potuta permettere tutta in una volta. Così, quando ho visto questa meraviglia su Wunderwelt, ho finalmente saziato la mia voglia di stampa con vetro gotico dipinto.
Quanto l'ho indossato: non l'ho ancora indossato! L'ho portato in casa, provandolo con varie camicie e jabot. Mi ispira sempre di più, ogni volta che lo guardo. Vorrei provarlo con una camicia rossa o bordeaux, per dare risalto ai rossi della stampa, e magari trovare qualche collant decorata... Si tratta di una stampa ingombrante, che non porterei se non per qualche evento importante. Anche se l'ho pagato meno della metà del suo prezzo originale, è un abito al quale tengo molto ed è diretta conseguenza che io lo indossi con parsimonia. Inoltre, dovrò procurarmi una serie di accessori esclusivamente dedicati all'abbinamento con questo abito, quindi sarà un processo mettere insieme un look, ma è proprio per questo che mi piace.
3. Abito alla marinaretta, fatto a mano da LittleMomoko(?)
Perché mi piace: E' un abito a vita ribassata, che se avessi acquistato da un negozio giapponese non mi sarebbe mai stato così bene. Mi avvolge nei punti giusti e accoglie i miei fianchi, lasciando spazio a un'eventuale petti. Il materiale è un cotone pesante che inspiegabilmente mantiene la piegatura dopo vari lavaggi. I dettagli sono preziosi e molto personali: richiesi una scollatura profonda, per accogliere un'eventuale camicia o maglia a vista; la gonna è più lunga del modello originale di Angelic Pretty al quale ci siamo ispirate; ho scelto il nastro bianco e rosso per replicare quello che AP, ma ho chiesto che l'abito non fosse una replica pedissequa: non volevo i pizzi dell'originale, i colori così saturi e la gonna super corta. Insomma, volevo un abito molto simile a quello che sapevo non mi sarebbe mai calzato, ma non una replica esatta. E' venuto benissimo. Lo adoro, lo amo, lo celebro come, se non più degli abiti di marca che possiedo.
Quanto l'ho indossato: lo portai a un meet a Genova, e non sto a dirvi quanto fosse perfetto con l'ambiente marittimo della città. Lo indossai molto durante l'adolescenza, a tutte le feste a tema, gli Halloween, i Carnevale... è l'unico abito marinaresco che possiedo, ho un abbinamento completo apposta per lui e appena si presenta un'occasione tangente col tema, mi ci infilo alla velocità della luce. Ay ay captain, I'm your man! ⚓⚓⚓
4. British Stripe OP, Angelic Pretty (2017)
5. Flora JSK (long version), Innocent World (2010)
Ignorate la camicia rosa di Baby che sta sotto. E' piena di pizzo e decorazioni, non la porterei mai con questo abito per tutti i problemi di cui sotto. La tengo lì solo perché ci sta bene |
Perché mi piace: perché mi ricorda una giornata di sole, un cielo terso e un bouquet. Un picnic al parco. Una visita all'orto botanico. Una passeggiata per il parco mano nella mano. Un profumo di fiori e di erba appena tagliata 🌿 Più lo guardo, più lo amo. Non acquisterei mai le versioni crema e beige, perché mancherebbe quel contrasto che tanto mi fa apprezzare la stampa floreale. Abito molto sottovalutato dalla community, non ne sento mai parlare ma, inspiegabilmente, lo vedo spesso negli armadi altrui. Non so cosa mi abbia fatto infatuare proprio di questi fiori, fra tutti quelli che vengono stampati e prodotti nel classic lolita. Resta il fatto che, per me, questo abito è la definizione del termine dream dress e ne resto perdutamente innamorata 💞
6. Flora JSK (short version), Innocent World (2010)
Perché mi piace: vedi sopra.
Quanto l'ho indossato: per ora, mai. Ironicamente, nonostante l'abbia cercato per tutti questi anni, non ho avuto ancora occasioni. Inoltre, restano validi i problemi sulla "trasparenza" del materiale, per cui sto aspettando di trovare una maglia sottilissima e lolitabile, del colore giusto, dato che quella che usai per la versione lunga è stata buttata via, perché lisa.
7. Pintuck 3 Tier Frill JSK, Bodyline (2009)
Perché mi piace: non mi piace >:) Mi piaceva! Quando ero adolescente lo sweet andava molto di moda fra le lolita e io, non volendo rimanere indietro, ho acquistato un paio di abiti sweet per sentirmi parte di qualcosa. Solo qualche anno più tardi mi resi conto che lo stile sweet non mi piaceva. Non vendo questo abito solo perché so che spedirlo mi costerebbe di più del prezzo di vendita. Non mi sentirei mai di chiedere più di una ventina di euro e per quella somma, non mi prendo nemmeno la briga di mettere in piedi un annuncio. E poi, è pur sempre un pezzo d'antiquariato, nonché un simbolo di quel mondo che non c'è più.
8. Classical Rose Bouquet, Baby the Stars Shine Bright (2010)
Perché mi piace: era ed è uno dei miei dream dresses (si è capito che mi piacciono i fiori?). La combinazione di blu e stampa floreale mi fa qualcosa dentro, mi scalda il cuore. Il taglio del JSK è molto old school lolita, la vita mi veste quasi a stile impero. Nasce come un abito sweet, ed è evidente che lo fosse guardando la versione rosa x crema, ma in questa versione blu x crema assume un'aria più classica, che adoro. Delicato, elegante, sognante, splendido.
Quanto l'ho indossato: oh, molto. Lo acquistai usato, ma io l'ho veramente fatto lavorare. L'ho portato a un meet, a due feste di compleanno, alle foto per l'annuario scolastico, ai pranzi di famiglia... se mi aveste incontrata a sedici anni, probabilmente mi avreste vista con Classical Rose Bouquet addosso. E' un po' la mia divisa lolita: quando penso alla moda EGL, mi immagino con quest'abito. Infatti, per una combinazione di passare del tempo e utilizzo, il tessuto è molto provato, come si nota nella foto dell'orlo della gonna. Questo motivo è sia causa che effetto del fatto che oggi lo porto pochissimo. Ho il terrore di rovinare il mio tesoro.
9. A/P Circus JSK, Alice and the Pirates (2009)
Perché mi piace: perché la stampa è carinissima: ci sono orsi, parrocchetti, gatti, scimmie e cavalli, tutti intenti a performare al circo, assieme a tendoni, palloni aerostatici e bandierine. Più guardo la stampa, più sogno di una giornata al circo, è semplicemente splendida. La ricchezza di dettagli e la costruzione con corsettatura e costole sul corpetto lo rendono un abito di squisita fattura, molto più costoso di quanto l'abbia effettivamente pagato.
Insomma, questo abito è un work in progress in attesa della persona giusta.
10. Charle's Crown, Innocent World (2011)
Perché mi piace: è la quintessenza del classic, con i suoi colori bordeaux e crema, la stampa regale, le collane di fiori e le coppe decorative. E' anche uno statement di IW e della sua ossessione per le corone: dopo il 2011 sono impazziti e hanno rilasciato una stampa l'anno a tema corone e Inghilterra.
Quanto l'ho indossato: una sola volta, a un evento. Per quanto sia morbido e leggero, la stampa è un po' troppo pesante per essere un abito da caffè del pomeriggio. Ha un piccolo problema di vestibilità che lo rende anche molto scomodo: lo scollo a cuore non è fatto per accogliere il décolleté, ma è solo decorativo. Il seno viene schiacciato come in tutti gli altri abiti IW, ma al posto di appiattirsi sul petto, assume una forma strana a causa dello scollo. Vorrei poterlo tirare su, stile peripatetica vittoriana e averlo quasi sotto il mento, ma non sarebbe etichetta lolita. Se, invece, cerco di spingerlo verso il basso, lo scollo resta vuoto e fa un effetto tasca. Insomma, persino io che porto una seconda/terza faccio fatica a trovare una soluzione che valorizzi questo scollo.
Comunque, ho recentemente messo le mani su altri accessori del colore di questo abito e dovrò provare come stanno.
11. Love Nadia Skirt, Bodyline (2010)
Perché mi piace: non mi piace. E' stata il mio primo capo lolita, in assoluto. Comprata perché costava poco, l'annuncio era italiano ed era tutto quello che potevo permettermi in quel momento. Ancora, mi vedevo come una classic lolita, ma cercavo di adocchiare capi che fossero un po' sweet per restare nel gruppo.
Quanto l'ho indossato: in realtà, tantissimo. Essendo una gonna, la abbinavo con mille maglie, camicie, persino felpe. I colori spenti mi permettevano di portarla con stivaletti di pelle qualsiasi. Ora il mio stile è cambiato, e quei pois mi fanno rabbrividire. Non la vendo perché ci sono affezionata, il corsetto sulla vita ha preso la mia forma e quindi è anche molto comoda.
12. Replica Poodle Pattern JSK, Bodyline (2007)
Perché mi piace: non mi piace, ma lo adoro comunque. E' un abito coperto di infamia, del periodo in cui Bodyline rubava e alterava design di alti brand senza vergogna né conseguenze. Io, che ero ignorante e non leggevo EGL o altri board in inglese, non ne sapevo niente: ho visto barboncini e ho pensato "voglio". Ho poi scoperto che l'abito è in tutto e per tutto una copia di Innocent World, il cui logo è stato rimosso dalla stampa e sostituito con l'immagine di un fiocco (vedasi terza foto). E' stato il mio secondo o terzo acquisto lolita, quindi il solo fatto di possederlo mi appagava.
Quanto l'ho indossato: per niente. La verità è che, trattandosi del periodo in cui stavo scoprendo la moda, lo acquistai solo perché me lo potevo permettere ed era carino. Non pensavo assolutamente alle implicazioni del dover indossare un abito bianco e nero, a strisce, con pizzo di qualità infima e barboncini sopra. L'ho ricevuto, l'ho abbracciato, me lo mettevo per stare al computer in cameretta ma non ci sono mai uscita. Non saprei nemmeno con cosa abbinarlo. Le strisce in tutte le direzioni mi disagiano.
Però, oltre che essere un abito dell'anteguerra, è una testimonianza della vecchia Bodyline. Inoltre, al contrario di quei tapini della IW, questo JSK è in tessuto elasticizzato comodissimo, e indossarlo mi fa vivere come sarebbe il mondo se quei maledetti dei brand producessero abiti elastici. E' veramente un bel trip.
13. Cross OP, Moi Meme Moitie (2018)
Non ho potuto fare foto al mio perché sta da un'altra parte |
Perché mi piace: perché è un concept piuttosto semplice, ma estremamente creativo per il lolita. Non è la prima volta che una croce cristiana viene sbattuta su un abito: lo faceva già Metamorphose nel 2006, l'hanno fatto tutti i marchi prominenti della moda EGL e la stessa Moi Meme Moitie è al suo milionesimo abito con croce sul petto. L'innovazione, per me, sta nella semplicità, nel minimalismo e nel dettaglio a filo d'oro che è stato aggiunto sul nastro blu. Poi, il fatto che la forma della croce sia quella sulla quale si struttura il taglio dell'abito, con la vita a impero, è un tocco di raffinatezza unico. Insomma, non mi ero mai sentita attratta da una stampa a croci o da nessun altro abito di ispirazione religiosa, come lo sono stata dal Cross OP. Appena l'ho visto, ho pensato all'innocenza, alla solennità, al suono dell'organo, a me circondata da putti che ascendo verso la gloria dei cieli. Etereo, elegante e simbolico, senza perdere contatto col gotico. Quando lo indosso mi sento la figlia segreta della badessa.
Si tratta comunque di un capo d'occasione, che miro a indossare a un evento. In arrivo dallo store giapponese MMM ho un braccialetto e un paio di calze OTK con il loro famoso pizzo a croci e fiocchi blu, oggetti appositamente acquistati per quest'abito. Non vedo l'ora di completare il coordinato e farmi qualche foto, rigorosamente in casa. Finché non mi abituo alla sua bellezza.
14. François Rose JSK, Innocent World (2008)
Dove l'ho preso: Lacemarket, usato, arrivato ieri.
Perché mi piace: perché ho adorato e rimirato il Replica Poodle di Bodyline per anni, chiedendomi se esistesse una versione meno... pasticciata, e tramite le foto del modello copiato originale di IW ho scoperto anche la linea di François Rose. E' lo stesso barboncino, è François! Senza tutte quelle fastidiose strisce bianche e nere, in un mare di rose e fiocchetti. Come potevo dire di no a questa palletta di pelo?🐩🐶🐾
Quanto l'ho indossato: non l'ho ancora mai portato, perché è arrivato ieri. Ho solo provato l'elastico sulla schiena e sono veramente sopresa dall'estensione che pò raggiungere. Ero riluttante ad acquistare un modello così vecchio, perché so che una volta lo shirring era giusto per bellezza e gli abiti erano comunque strettissimi, eppure questo JSK è l'eccezione alla regola.
Con lui, il ciclo del barboncino si può chiudere. Ho onorato il debito morale che avevo con Innocent World, acquistando il François originale. Non vedo l'ora di indossarlo con una camicia bianca o rosa, qualche fiore fra i capelli e un paio di mary jane.
15. Sleeping Beauty Princess Rose JSK, Baby the Stars Shine Bright (2013)
Perché mi piace: perché sembra esattamente il vestito di una principessa. Come ho già detto, non sono mai stata fan dello stile sweet, ma non nego che per me la moda lolita sia una parafrasi del concetto di principessa, o di bambola (per quanto l'utilizzo di questo termine sia bandito da qualsiasi social, per via delle implicazioni con il concetto delle living doll). Questo abito rappresenta l'idea in tutto e per tutto. Purtroppo, il colore è impossibile da immortalare fedelmente. E' un lilla molto tenue, spento, che a seconda della luce sembra violaceo, azzurrino o grigiastro. La stampa è in oro delicatissimo e dal vivo quasi non si vede, ho dovuto iper saturare le foto perché risaltasse.
Quanto l'ho indossato: come era prevedibile, poche volte. Acquistai anche il suo cerchietto con mega fiocco e la sua camicia coordinata con maniche a sbuffo (hime sleeves), quindi dispongo del set completo. Come sempre, il valore dell'abito è inversamente proporzionale alla quantità di volte che lo indosserò, perché finisco per classificarlo come troppo prezioso per essere portato in situazioni informali. Sigh, la mia testa funziona così. Comunque, è l'abito più morbido e leggero che possiedo, nonché il più sfacciatamente burando, con tutti i suoi accessori coordinati.
Grazie, peace out xx
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