mercoledì 15 dicembre 2021

Novembre 2021: cipolla lolita

 Bim bum bam, rieccoci alla raccolta degli outfit che ho indossato negli ultimi mesi. Ho deciso di creare questa rubrica per raccogliere le mie osservazioni, sensazioni e i miei commenti su ciò che indosso, in modo da potermi ricordare dettagli impossibili da intuire, dalla vestibilità di un abito ai ricordi a esso collegati.

JSK: Alice and the Pirates
Cappello: Neb Aaran Do
Camicia: Taobao
Tutto il resto: vintage e senza marca



 Non potevo non postare l'outfit per il mio primissimo meet We Are Alice. Mi sono divertita tantissimo quel pomeriggio! Il Teacup di S. Ambrogio è gestito da una dolcissima ragazza, che ha reso l'esperienza di degustazione di té e dolci... dolcissima. Inutile ripetere quanto io abbia apprezzato tutte le persone presenti. Poi, incontrare finalmente Camilla è stato magico🌟 mi sento molto fortunata ad aver avuto questa opportunità, dato che viviamo tanto lontane.
L'outfit in sé era molto comodo. Il JSK è in cotone, con shirring, sopportava bene la camicia di raso sotto, in realtà piena di rouges sul petto. Avrei potuto rimuovere il collare rettangolare dal collo e mantenere comunque un look coerente, dal momento che anche la camicia aveva il colletto alto. Infatti, la sovrapposizione dei due colletti alti uno sopra l'altro mi rendeva difficile girare la testa 😅 Ma è un piccolissimo disagio paragonato al fastidio di indossare lolita.
Avevo anche un fiocco Moitié in velluto rosso con il quale fare cambio, e una giacca Metamorphose con stemma in stile college per il viaggio in metro. Sono molto contenta dell'insieme. Se dovessi indossare di nuovo questo esatto outfit, userei degli stivali al ginocchio da virago, per conferire il giusto livello di intimidazione 👹

Camicia: Taobao
Bustier, scarpe: Alice and the Pirates
JSK: F.i.n.t
Calze: BTSSB
Headdress: Innocent World

 Ho sempre storto il naso quando sentivo raccontare le peripezie di acquisto di altre lolita. "Sì, ok, tutto molto interessante, ma alla fine si tratta solo di spendere soldi", era quello che dicevo. Mi rimangio tutto, ogni sillaba 😷 Ho covato il desiderio di possedere un JSK col corpetto nero e la gonna fiorata per anni. Avevo messo nella lista dei desideri un Victorian Maiden che rappresentava tutti i miei più alti standard, ma sapevo che anche trovandolo, non mi sarebbe mai stato 😃💢 Così, mi sono chiesta se non si potesse aggirare il problema comprando un corpetto nero e una gonna gobelin, separatamente. Dopo oltre cinque anni spesi nella vana ricerca di un JSK simile a quello di VM, e un anno di indagini, pazienza e risparmi, ho finalmente potuto assemblare il mio abito ideale, pezzo per pezzo. Ogni parte di questo outfit viene da una fonte di usato diversa: tre continenti, cinque diversi negozi online, un anno di attesa perché arrivasse tutto quanto.
Sono molto soddisfatta di come mi calza l'insieme. Per un attimo, indossando tutte le parti una sopra l'altra, ho temuto che il corsetto non si chiudesse a causa del gobelin spesso del JSK. Stavo per esplodere e togliermi tutto, ma con un po' di santa pazienza sono riuscita a chiudere i morsetti.
So che non si tratta strettamente di lolita, data la silhouette poco voluminosa, ma non sacrificherei un'unghia di questo outfit per nessuna cazzo di regola del mio grosso grasso culone 😊💖
E poi, la forma delle scarpe di legno, che ho specificamente ricercato, assieme con la silhouette più convenzionale, portano questo outfit più vicino alla fase primordiale della moda, in cui si sperimentava con tutto quel che capitava a tiro. Mi sento particolarmente fiera di essere riuscita a creare qualcosa di originale e di mio soltanto.
PS✂ quelle scarpe sono un pericolo di morte. Non di caduta, di morte, perché danno uno spin alla caviglia tale per cui l'unico modo in cui puoi cadere è di faccia. Qui lo dico: non le indosserò mai e poi mai fuori casa, a meno che non mi vesta con il completo rinforzato dei manichini da crash test.


Altro collage della seconda versione dell'outfit, con un JSK di Ank Rouge sotto il bustier di AatP. Ho provato anche questo, anche se è ancora più fuori canone del JSK di Fint, perché il petto di questo abito è più sottile e si inserisce meglio fra camicia e bustier. Non si vede, ma dall'altro lato della testa ho abbinato un cerchietto con fiocco di raso marrone. Questo outfit, rispetto al precedente, non è proprio lolita, nemmeno per l'anticamera del cervello. Credo lo si possa definire otome o qualcosa-kei. Non sono una fan delle etichette. Come dice Alexis Mateo, who cares, I look sickening no?


Camicia, scarpe: Taobao
JSK: MAM Maxicimam
Calze: calzedonia
Elastici: BTSSB

Ho indossato al volo questo coord per uscire con Ilaria/Pinkotora, che ha così gentilmente proposto un caffé. Affidandomi al suo gusto sopraffino, ho potuto sedere in uno dei locali più lussuosi e originali del centro, un'esperienza sublime 😌🍨 L'occasione dell'incontro era anche quella di sfoggiare qualcosa che non avrei mai indossato fuori casa, fossi stata da sola. Quindi, ho assemblato la versione più semplice di un coord rosa, assolutamente fuori canon per il mio stile.
Essendo la prima volta in assoluto che indossavo questo JSK, sono andata sul sicuro, con un bianco semplice. In realtà, ho ambizioni molto più sperimentali per questo abito, che coinvolgono l'introduzione di altri colori pastello nel coord, ma non ho potuto dare seguito a queste fantasie per mancanza di tempo. Mi sono pentita di non aver osato, perché se c'è una persona con la quale mi sarei sentita a mio agio a vestire colori pastello, quella è Ilaria 😞 ma servivano troppe prove per azzeccare la giusta combinazione di colori. Se non altro, questo mi sprona ad avere altri pretesti per chiederle di uscire di nuovo💗

 OP: Metamorphose
Fiocchi, headdress, calze, scarpe: senza marca o fatti a mano
Bloomers: Wunderwelt
Borsa: [tbd]

Questo abito si è rivelato essere morbidissimo, ora capisco i Meta-dipendenti che impazziscono per la vestibilità del brand. Si tratta di un pezzo vecchiotto, del 2008, con front shirring, in vellutino a coste. Pensavo che il materiale e l'età lo rendessero un bel grattacapo. Inoltre, il fatto che sia un OP non lasciava ben sperare per quanto riguarda il gioco di forze fra tette schiacciate, spalle larghe e braccia lunghe che che tirano la stoffa da tutte le parti. Sorprendentemente, il front shirring fa un lavoro titanico e lo rende estremamente comodo e morbido. Batti cinque elastichino, sei l'Hulk Hogan della situazione 🙏
Di per sé l'abito è molto ricco di balze e arricciature, perciò non potevo che andare oltre il limide della decenza e aggiungerne altre mille. Ho cercato di vestirmi come uno stereotipo old school ambulante e credo di esserci riuscita. Non voglio cambiare una virgola di questo coord e, se mai lo posterò su CoF, non intendo accettare critiche: dato il colore inusuale del vestito e la consistenza pesante del tessuto, è molto difficile aggiungere strati che siano abbinati. Poi, questa è la visione che avevo per l'abito al momento dell'acquisto. Sono soddisfatta. Ogni lamentela e consiglio può essere lasciato all'ingresso, nel cestino dell'umido, grazieee ☺💘


Tutto BTSSB, tranne le scarpe che sono Bodyline

Finalmente 💫✨✨ Velveteen Lace Frill! Mi stancherò mai di spammare questo abito o i coord che ci farò? NO 👸 get into it or get out. Ho indossato questo coord per il secondo meet del Wa Are Alice, snoflakes tears (qualcuno dica loro che le aggettivazioni con sostantivi in inglese sono sempre al singolare 💀 qui lo posso scrivere). Il tema dell'evento era, appunto, la neve e l'inverno, e quando l'ho realizzato? Mentre ero in metro per arrivare alla location, ovviamente 💁 VBB RAGA.
Non avrei cambiato outfit comunque. Per essere onesta, ero febbricitante -in senso figurato- per indossare questo abito. Non avevo nessun'altra grande occasione per sfoggiarlo e non avrei mai fatto lo sforzo di metterlo solo per farmi quattro foto in casa. Con tutta la fatica che ho fatto per averlo, non potevo tenerlo in armadio un secondo di più.
Poi, il coord in sé è spudoratamente copiato dall'account Baby di Fukuoka :P L'unica cosa che non ho potuto spuntare dalla mia lista per cause di forza maggiore, sono le calze col pizzo sul bordo. Le ho acquistate dal sito di Baby in tempo per il meet, solo per scoprire con amarezza che l'assenza di EMS per loro significava sospendere completamente le spedizioni per l'estero. Tutt'ora sono in deposito in Giappone, molto triste. Tuttavia, ho ovviato con le Bright Starry OTK. Mi fanno i polpacci come due salamini insaccati stile Jacovitti ma fanculo :)
Ho chiuso il tutto con il mio bellissimofantasticomeravigliososplendido cappotto Sheglit e la mia borsa non meglio definita in gobelin con gli orsacchiotti. Mi sentivo favolosa, la mia autostima bucava la stratosfera.
Il meet è stato carino e ho faticosamente mangiato metà fetta di una cheescake che era 90% burro. Ultima foto per celebrare questo abito e la mia pelle perfetta di quel giorno (che ho stupidamente coperto con il trucco appena prima di uscire):


E finalmente, ultima fermata di questo treno pazzerello.
 


OP: BTSSB
Headdress: Angelic Pretty
Socks: Moi Meme Moitié
Blouse: NyaNya Lolita


Ho comprato da poco questo OP. Nonostante tutti gli anni e la sedicente esperienza che ho nella moda, si tratta di un acquisto sbagliato per me. Sapevo che il corpetto sarebbe stato corto, ma non immaginavo che il full shirring lo avrebbe compresso così tanto da renderlo a taglio impero.
Sembra una vestaglia da camera su di me. Lo posso far funzionare, ma non è quel vestito versatile che avevo immaginato acquistandolo.
L'ho abbinato con le calze Moitié perché le due parti condividono decorazioni a fiocchetti blu. Ho poi aggiunto del nero per dare uno stacco dalle calze e mascherare la sproporzione del corpetto rispetto alla gonna. E' una tecnica che ho imparato: quando l'abito crea una sproporzione fra la metà superiore e quella inferiore, fonderlo con una camicia dello stesso suo colore equilibra l'insieme. Mi sembra che così sembri quasi un abito a maniche lunghe e metta meno in evidenza le mie gambe allampanate.
E' un peccato che l'headdress si veda appena, è di velluto pieno di fiocchetti, anch'essi in velluto, e bordato di pizzo.
Purtroppo, mi sono vestita come rimedio a un brutto sbalzo di umore, dovuto a qualcosa che non sono riuscita a inquadrare sul momento. Avevo bisogno di sentirmi carina, ma come si nota dalle foto, non avevo la minima forza di sorridere o fare pose creative. Ero davvero giù. Uniamo il fatto che fossero già le cinque di pomeriggio e che il sole tramonta a mezzogiorno, e non c'era modo di far risaltare le decorazioni degli elementi neri che indossavo 😪
Ho provato ad aggiungere la luce della sala, ma odiavo la tonalità rossastra che dava a questo coord di toni freddi. O forse voglio solo luce narutale. O forse ero soltanto esausta di tutto e mi sembrava tutto una tragedia, chi lo sa 💧
 
Grazie per aver letto. Grazie a me per la pazienza che ci metto a documentare la mia esperienza in questa moda, che pur non essendo uno stile di vita riempie molto le mie giornate. 

Peace out
xx

domenica 7 novembre 2021

Old school lolita: cos'è e come replicarlo

Non mi ritengo un'autorità della moda lolita, ma per il solo fatto di essere entrata nella nicchia molti anni fa, credo di avere qualcosa di valido da dire sull'argomento. Vedendo il furore col quale la frangia old school si diffonde sui social, vale la pena guardare indietro ed elencare le caratteristiche che lo definiscono.

Playlist 🔊
CAPSULE - Hello
Perfume - fushizen na girl (不自然なガール)
Malice Mizer - Syunikiss ~Nidome no Aitou~
Dir En grey - Kodou

introduzione

Di per sé, old school lolita significa "la vecchia scuola lolita", "la vecchia maniera", e fin qui l'etichetta è trasparente. Tuttavia, non mi è mai sembrato sensato parlare di "vecchio stile" in riferimento a una moda relativamente conservatrice, che ha subito pochi cambiamenti radicali e in circolazione da appena una trentina d'anni. Come può esserci un "vecchio lolita", se la moda stessa non ha nemmeno ancora compiuto il giro di una generazione? E dove si ferma il vecchio? dove inizia il nuovo?

Se teniamo in considerazione il conio del nome lolita fashion da parte del magazine Ryuko Tsushin come inizio formale di questa moda alternativa, risaliamo al 1987. Durante la decade del 1990, troviamo alcuni elementi che adesso blogger e influencer lolita ritengono distintamente old school, ma assieme a essi anche una serie di trend ancora appartenenti alla moda convenzionale e casual. Negli anni '90 la moda lolita era ancora agli albori e permeava vari sottostili già affermati, come il punk, il gothic e lo street style, prendendo in prestito alcuni dei loro attributi e cedendone di propri. Alcuni snap per visualizzare meglio cosa intendo.

da CUTiE (1993)

da FRUiTS vol. 2 (1998)
 

Prendiamo due esempi a caso (letteralmente, a caso) da Lolita History Gallery. Nel catalogo di CUTiE troviamo abiti simili ai grandi tratti del lolita, in bianco e nero, ma ancora in fase embrionale: colletti, stampe, pizzi, bordi ricamati, gonne a campana. La ragazza ritratta su FRIUTS, invece, sembra indossi lolita, ma mantiene sandali e calze informali, entrambi elementi che oggi sarebbero considerati fuori canon dalla moda. Nessuno degli abiti presenti in queste due foto fa parte dello stile old school (a eccezione forse del headdress), eppure rientra nella decade alla quale si fa capo quando si cerca di datarlo. Questo periodo intermedio prima dell'affermarsi della moda nella scena di Harajuku ha infatti un suo nome a parte, si chiama proto lolita e raccoglie sotto l'etichetta tutte le sperimentazioni della moda nella sua fase primordiale. Sono ritenuti proto lolita cose come sandali, gonne sfasate senza petti, colori sgargianti e pochi pizzi. Piccola digressione su alcune riviste e brand di riferimento per ispirarsi e trovare esempi di proto lolita

 Riviste
  • Kerouac, che poi verrà abbreviato in KERA, nato nel 1998
  • CUTiE, inizio tiratura nel 1983
  • i primi volumi di FRUITS, fra 1997 e 2000
Brand
  • Marble
  • Peace Now
  • Shirley Temple

    e moltissimi altri brand casual che non elencherò per brevità. Conto prossimamente di scrivere un post sul passato della moda lolita, prima degli anni '90.

uno sguardo al passato

Ora che abbiamo distinto quella fase della moda, proviamo a restringere il campo verso l'identificazione dell'old school. Saltiamo avanti di dieci anni, guardiamo al 2000, ovvero al momento in cui Gothic Lolita Bible passa lentamente dall'essere uno spin-off di KERA, all'essere un magazine di tiratura autonoma.
In questa decade i Malice Mizer erano nella loro fase calante, verso lo scoglimento (nel 2001) e Mana aveva rivolto il suo occhio di volpe ombrettato di blu verso il mondo della moda. Moi Meme Moitié decolla, anche grazie alla pubblicità autoreferenziale fornitagli dal magazine. All'inizio, il GLB non era altro che una vetrina per il brand, la scena gotica e quella strettamente EGL. Solo verso il 2009-2010 la rivista si aprirà alla moda lolita tutta, ospitando anche pubblicità di competitor come Baby, the Stars Shine Bright e Angelic Pretty.

da GLB vol. 1 (2001)
 

da GLB vol. 29 (2009)
da FRUITS vol. 33
da Alice Doll

Di nuovo, sfogliando genericamente il magazine edito in quell'arco di tempo, faccio fatica a trovare una sola fonte di foto o cataloghi che contenga ogni canone old school per come li conosciamo oggi. In parole semplici, non c'è un solo brand o pubblicazione al quale rifarsi per ricreare lo stile.
Alcuni snap da varie riviste, fra 2001 e 2008:





Fra queste foto vediamo old school gothic, old school sweet, old school classic e persino l'iconico set mantella + gonna di Metamorphose, con il beneamato pizzo raschel. Ormai, guardando tutte queste immagini assieme, dovrebbe essere chiaro come l'old school sia una nicchia estremamente minimalista, apparentemente semplice da ricreare. Personalmente, mi è sempre sembrato il modo più semplice per i neofiti di avvicinarsi alla moda.
Si tratta anche di un termine ombrello: raccoglie sotto di sé tutte le tendenze delle prime pioniere del lolita, con l'aggiunta di qualche costante stilistica arbitrariamente assegnata a questo stile.

conclusioni

Dal momento che l'old school ha preso piede sui social, molte lolite hanno cercato di costituire guide su come replicarlo fedelmente, facendo capo ad alcuni capi saldi della fase 2001-2010 della moda. Tuttavia, per quanto le guide e gli elenchi che ho visto siano tutti stati scritti con ottime intenzioni, si tende a ridurre lo stile a una serie di oggetti fondamentali che è necessario avere, se si vuole davvero vestire così.
Di per sé, non c'è niente di male nel parlare di essenziali old school, come può essere appunto, il set in gobelin fiorato di Metamorphose, o alcuni JSK monocromatici di BTSSB. Va però ricordato che si sta parlando di abiti usciti più di dieci anni fa, quasi impossibili da trovare sul mercato di seconda mano.
L'effetto che queste guide hanno avuto sulla rivendita di usato old school lolita è stato devastante: i prezzi per abiti fondamentalmente lisi e sdruciti sono schizzati alle stelle. Oggi, se si cerca "old school" su Lacemarket, si possono trovare abiti di vari brand a prezzi simili al nuovo. Per alcuni indumenti selezionati, in accordo con la regola della domanda/offerta, si sale oltre il prezzo al dettaglio e persino oltre il prezzo di vendita originale. L'ultimo prezzo per il celeberrimo set in gobelin fiorato con mantellina + gonna di Metamorphose era 300 dollari. Trecento dollari per due pezzi vecchi, malamente conservati e impossibili da ravvivare con lavaggio o stiratura (nota veloce: il gobelin non si stira!).
Non voglio sindacare sui meccanismi che portano a queste condizioni d'acquisto, dal momento che in quanto parte della moda, ne sono direttamente partecipe e parzialmente responsabile: ogni recensione, ogni post, ogni coord che menziona i brand indossati è un piccolo tassello nel quadro globale che compone l'idea di lusso e il valore percepito di un marchio. Sarebbe ipocrita da parte mia indignarmi per l'impennata dei prezzi per gli articoli old school.
Voglio soltanto che sia chiaro ai lettori come il mercato per questi articoli sia in crescita e come, d'altra parte, non ci sia reale necessità di possedere questi esatti oggetti per considerarsi old school lolita. Anzi, per un fan duro e puro della moda, si potrebbe persino pensare di creare coord old school utilizzando abiti fatti a mano o rubati da altre frange della scena alternativa. In fondo, era quello che le antenate lolita facevano in quella decade.

allora, come vestire old school?

Questi sono i trend primitivi che troviamo nell'old school lolita stando alla letteratura, e sono imprescindibili in toto o in parte per replicare lo stile:

  • petti contenute, possibilmente ad A
  • calze sotto il ginocchio
  • headdress minimali: da quelli rettangolari a semplici fiocchi
  • nessuna stampa, eccezion fatta per quella fiorata o dei semplici decori a ricamo localizzati in un'area dell'abito
  • quasi totale assenza di accessori

Mentre questi sono gli attributi che gli sono stati assegnati arbitrariamente dalla community negli ultimi 5-10 anni:

  • abbinamento di bianco e nero, meglio se base nera con accenti bianchi
  • pizzo raschel, a manetta
  • scarpe mary jane's
  • bonnet mosci (floppy bonnet)
  • colletti di camicia tondi
  • borse con lo stemma a corona, possibilmente di Maxicimam

Ho voluto dividere i due elenchi per distinguere ciò che credo sia genuinamente old school, da altri elementi che alcuni trend setter hanno deciso gli appartenessero. Per chi cerca di replicare lo stile sono molto importanti i riferimenti dei propri contemporanei, ed è giusto così, purché non si finisca a perdere di vista l'obiettivo. Si può essere old school con una sola di queste cifre stilistiche; cercare di spuntare tutte quante le caselle diventa superfluo, e inizia a costare parecchio.
Perciò, a chi ambisce a sembrare uscita da una capsula del tempo dritta dritta da Harajuku del 2002, consiglio di non ossessionarsi con simboli altamente riconoscibili, come determinati JSK o accessori brandizzati, ma di ricercare lo stile nelle sue fattezze generali: la silhouette, la voluta assenza di dettagli e i tessuti non stampati.
Ecco qualche riferimento sotto l'hashtag #oldschoollolita su Instagram:

@lavendealer
@mintymoons_
@maistress


Da questo viaggio nel tempo è emerso come il termine old school sia di recentissima creazione, e non faccia capo a una sola fonte. E' chiaro che la sua datazione si colloca fra il 2001 e il 2010, ma non si riesce a stringere il focus ulteriormente. Vi sono alcuni elementi distintamente old school e pochi abiti direttamente appartenenti a quella fase, ma lo stile si può replicare in maniera molto più casalinga e con un budget molto più contenuto.

Hate the game, not the player

Peace out xx

lunedì 30 agosto 2021

Manga e anime: ispirazioni lolita

 Spolverando la mia libreria di manga ho ripreso in mano alcuni volumi, giusto per dare un senso a quei due scaffali pieni zeppi di titoli che non tocco da 10-15 anni.

E' risaputo quali siano i prodotti giapponesi di intrattenimento che contengono moda lolita, indossata da protagonisti, personaggi secondari, oppure in quanto parte centrale della narrativa.
Kamikaze Girls a parte, molti manga e anime hanno contribuito alla sua diffusione in occidente. Se eravate/siete degli weeb, è molto probabile che conosciate la moda anche senza averla mai ricercata direttamente.

La prima serie che mi viene in mente è Nana: il personaggio di Misato Uehara indossa lolita in quasi tutte le istanze in cui compare nelle serie, sia cartacea che animata.
Paradise Kiss e Princess Ai, sempre di Ai Yazawa, seguono un pattern simile, integrando sempre almeno un personaggio che veste moda EGL nella trama.
Poi, Rozen Maiden: tutte le bambole indossano abiti EGL, alcune persino ouji e aristocrat. Il franchise di Rozen Maiden ha anche collaborato con Innocent World per ricreare gli outfit delle protagoniste, con qualche aggiunstamento per renderli realisticamente utilizzabili e facilitarne la produzione.
Sono sicura che ci siano molti altri titoli che mi sfuggono, o che proprio non conosco; per quanto fossi un'avida lettrice di manga durante l'adolescenza, ho abbandonato l'hobby quasi del tutto e non sono aggiornata sulle recenti ondate di influenza di questo stile.

Tuttavia, penso sarebbe carino ripercorrere quali titoli contengano influenze della moda lolita, pur non rifacendosi direttamente a essa nella trama o coi personaggi. D'altronde, fra il 2000 e il 2010-15, la moda lolita era un po' come il prezzemolo, spolverata su molti media giapponesi come parte del progetto Cool Japan, per esportare prodotti e cultura giapponesi in occidente.

1 - La Carrozza di Bloodharley

Storia originale, volume autoconclusivo di Hiroaki Samura. Non tanto lolita, quanto abiti vittoriani ed edwardiani. Per quanto ci sia una totale assenza di volume nelle gonne, lo stile e la cura nei dettagli dei disegni rimandano molto al classic lolita. E' molto piacevole sfogliare il manga e trarre ispirazione da questo ibrido fra abbigliamento storico, vintage e lolita. Samura commenta nelle note a fine volume che disegnare gli outfit è stato per lui molto difficile, non immaginava quanto fosse complesso "l'abbigliamento elegante". La cura fin nei dettagli dei pizzi dei completi delle protagoniste rende molto bene il livello di impegno che ci ha messo.
Si tratta di un particolare ancora più unico e... sinistro, considerata la trama del racconto. Sconsiglio la lettura alle persone facilmente impressionabili 🔞 #samurapartyisover

 

2 - Keroro

Manga e anime divertentissimi, tutt'ora li riprendo in mano per farmi una risata. Una di quelle serie irriverenti, ecchi, semplici e stupide al punto giusto. Per questo, mi è sembrato strano trovarci dentro così tanti rimandi alla moda lolita! Ogni volta che un personaggio viene trasformato da uno degli spiritelli dispettosi del folklore giapponese, si trova vestito di pizzi e merletti sweet. Le punizioni impartite dai protagonisti ranocchi includono sempre l'indossare un completo maid lolita (o solo un grembiule 👀). Avevo sotto mano un paio di volumi, e sfogliandoli mi sembrava di leggere chiaramente le trame del progetto Cool Japan: ogni episodio contiene quel giusto mix di folklore, j-music, j-fashion e riferimenti geografici. E' un'immersione nello humor giapponese, ma anche nella sua cultura pop e tradizionale. La copertina del volume 7 sono sicura riproduca una delle foto più famose contenute nella rivista Gothic Lolita Bible.


3 - DOGS, pallottole e sangue

Adoro questa serie per un milione di motivi, e mi rammarica che non sia mai riuscita a decollare nel mainstream. Non so nemmeno se la tiratura sia arrivata a completamento in Italia... ? Ho smesso di trovarlo in libreria dal quinto o sesto volume. Benché l'abbigliamento dei protagonisti sia già molto influenzato dalla moda alternativa (punk, gotica e dandy) che circolava in Giappone in quegli anni, nessuno veste esplicitamente lolita. Solo Nill, la ragazza afasica che vive col prete, si trova a indossare un OP nero vezzoso, con le sue alette da angelo frutto di manipolazione genetica che le danno un aspetto molto old school, quando ancora andava di moda aggiungere accessori animaleschi come orecchie, code o appunto, ali d'angelo. Oltre a lei, le gemelle cattive della serie indossano una variazione ispirata alla moda lolita, un crossover fra ouji e punk.

 

4 - Full Moon wo sagashite

Serie famosissima di Arina Tanemura. In generale, fra i lavori di Arina, c'è l'imbarazzo della scelta poiché un po' tutti contengolo influenze EGL. Ho scelto Full Moon perché fra i volumi che avevo a casa, includendo anche Kamikaze Kaitou Jeanne e The Gentlemen's Alliance Cross, mi sembrava il più iconico ai fini di questa retrospettiva. La Tanemura ha recentemente collaborato con un dollmaker game, Alice Closet, quindi il suo legame con la moda lolita è durato negli anni.

5- Rozen Maiden

Inutile ripetere quanto questa serie sguazzi nell'estetica EGL, nel senso più stretto della sua definizione: elegant, gothic e lolita. Incarna esattamente questa sigla, persino nella trama. Qualche foto dal volume che ho a casa.


Credo sia importante guardare a questi prodotti come a un enorme valore, piuttosto che dissezionarli per trovare il più degno di essere associato alla moda lolita, come ho visto fare altrove.
Non importa farlo perfettamente, né farlo bene: includere un rimando all'estetica EGL crea un precedente, mette la pulce nell'orecchio dei fruitori di quel medium, che in futuro saranno in grado di riconoscerla. E' anche grazie a questi manga che la conoscenza di questo stile alternativo si perpetra e raggiunge le persone più disparate.

Io mi sono divertita rileggendo alcuni capitoli di questi volumi. Spero che chi legge potrà prendere spunto per andare a cercare in quali suoi manga ci sono cenni alla moda, perché sono davvero ovunque: basta saper cercare.

Sta arrivando l'autunno, vi auguro di potervi presto raggomitolare sul divano con un té e un manga.

Peace out xx

venerdì 27 agosto 2021

Luglio 2021 e tanto sudore

 Hey g̴̭͒ȏ̴͜r̷̦͑ǵ̵̳ (gorgeous, come lo dice Gottmik)

In questi mesi estivi ho messo in vendita alcuni miei abiti che davvero non mi immaginavo indossare né ora, né mai. A mal in cuore, come sempre, perché trattandosi di acquisti vecchissimi, avevo paradigmato l'esistenza dell'abito in funzione del ricordo a esso collegato. Però, non era realistico tenere in armadio qualcosa che non ho mai indossato nell'arco di dieci (10) anni 😑
Ho venduto l'abito azzurro di Bodyline e il Princess Sleeping Beauty Rose jsk di BTSSB. Farò in modo di conservare il ricordo della visita al BTSSB shop di Parigi in un'altra maniera, che non sia possedere quell'abito.

Per questo motivo, mi sono rimboccata le maniche e ho provato alcuni dei miei pezzi storici, per vedere se i coord sono ancora solidi e se voglio davvero tenere tutto.

JSK: Charles Crown (IW)
Camicia e calze: BTSSB
Barrette: Ap e offbrand
Scarpe: Bodyline

Charles Crown, da me rinominato Tits Crusher o Boobinator, perché le mie tatas non riescono a sopravvivere all'incontro con lo scollo di quest'abito. Questo coord è sempre stata la mia opzione per un evento dell'ultimo minuto; quel tipo di abbinamento sopra le righe, che non metterei mai per un meet al bar perché troppo sontuoso. Ammetto che provandolo, ho ridimensionato la mia fantasia 💀 Nella mia testa, sembrava molto più elegante. Mi ero detta: hai la spilla a corona, hai la corona che pende dal fiocco di AP, hai le calze tutte decorate... ya bougie. E sicuramente lo ero: le maniche principesche (hime sleeves) della camicia e i suoi dettagli a filo d'oro elevano l'insieme, ma così come sta in foto è un coord monco, manca qualcosa. Se non trovo accessori d'oro da spargere ovunque, sarà sempre un look a metà. Purtroppo non vedo questo abito come un pezzo causal o indossabile in modo disimpegnato: o realizzo un coord da regina, o lo vendo, soprattutto per l'inferno che fa passare alle mie tette. Quindi, sarò costretta ad andare contro ogni mio ideale e comprare una caterva di bigiotteria a tema, per essere coerente con la mia immaginazione. Oppure, dovrò cambiare scarpe e trovare qualcosa di più elegante di quelle Bodyline dell'anteguerra. Comunque sia, se voglio avere un coord da gran galà pronto all'uso, dovrò buttarci dentro altri $oldi, diamine.

OP, borsa, calze: Moi Meme Moitié
Scarpe: offbrand
Accessori: fatti a mano da una ragazza su LM

 
Dall'altra parte, questo coord è fatto e finito. Sono talmente contenta di aver assemblato questo abbinamento da non voler nemmeno considerare di indossarlo con una petti. Dopo aver fatto le foto, mi sono resa conto che questo look somiglia molto alla silhouette degli abiti mod degli anni '60: un po' boxy, a linea dritta fino a metà coscia, con le calze sotto il ginocchio che si fondono con la scarpa, quasi a sembrare uno stivale, coerente con le foto glamour di quegli anni. Da quando ho trovato questo rimando non riesco più a vedere il Cross OP con una petti, almeno non su di me. Poi, dal lato pragmatico, se usassi una petti la gonna si solleverebbe e sarei costretta a procurarmi un paio di bloomers, per non mostrare ulteriori centimetri delle mie scandalose cosce 💃
Dal momento che sto cercando di limitare l'acquisto di beni d'occasione e concentrarmi su investimenti per oggetti di alto consumo, l'acquisto di bloomers non rientra nelle mie priorità al momento.

click click click per ingrandire
JSK: Innocent World
Scarpe: Amazon
Camicia: BTSSB
Cappellino: vintage anni 90


Il mio abito più comodo di sempre, non so se perché l'elastico si è smollato dal 2008 o semplicemente perché ha la schiena completamente elasticizzata. Come sempre, il comfort non si accompagna al piacere estetico: essendo molto sweet, non è uno dei miei preferiti. Però, mi sono molto divertita a indossarlo in queste due occasioni! La prima volta, nella foto stile purikura, l'ho messo con una camicia rosa, sweet, ricchissima di dettagli, di BTSSB e un paio di scarpe senza calze (escàndalo 😱). Ci ha pensato la vita a punirmi per questa pessima scelta: le scarpe erano nuove e rigidissime, per cui mi sono ritrovata piena di vesciche a fine mattina 😩
La seconda volta l'ho portato con una camicia cinese mooolto semplice e un paio di UTK offbrand, che si abbina magicamente alle rose del vestito, e le mie fidatissime Bodyline. In entrambi i coord ho smorzato il tono sdolcinato con un cappellino di velluto stile anni '90 (bucket hat). Ci avevo messo tante roselline sintetiche, ma non stavano su alla grande quindi le ho rimosse al secondo tentativo. Le spille da balia non tengono la plastica delle rose, dovrò usare una base di cotone per incollarle e poi fissare la base al cappello. Tengo molto a questo accessorio: credo che dia un tocco più attuale ai coord, da street snap di Kera. E' molto più versatile e old school di una generica bombetta, e poi rende più informali gli abbinamenti pesanti e pieni di pattern come questo.


JSK, calze, bolero: BTSSB
Scarpe: Camper
Headpiece: tutti fatti a mano in cotone

Questo bolero è di un gusto squisito. Voglio trovare più modi di abbinare il sax, l'azzurrino, con Antique Rose Bouquet di BTSSB. Ho un'altro cardigan, sempre di Baby di un azzurro cielo più spento, che avevo comprato apposta per questo JSK, ma non stanno molto bene assieme. Questo, invece, è del colore perfetto.
Come al solito, abito molto corto su persona molto lunga, ma ormai è cosa nota 🐢 come dicevo sopra, vorrei avere dei bloomers, ma per il momento continuo senza.
Considero questo coord finito ed espandibile sempre sulla linea shabby chic. Vedrei bene questo abito assieme ad altri elementi cadenti, flosci, con colori spenti come crema, beige, azzurro scuro, grigio... Se la ritrovo, vorrei abbinargli una mantella beige di macramé, stile nonna.
Per adesso, sono molto contenta, soprattutto del lavoro di assemblaggio dei fiocchi che mi ero messa in testa: le parti cadenti che drappeggiano l'una sull'altra danno esattamente l'effetto che cercavo. Non so se si capisce, ma vorrei portare questo coord il più lontano possibile dallo sweet, anche a costo di reinventare totalmente gli accessori che gli abbino. Queste ballerine con disegni di fiori rosa e blu sono il tipo di scarpa che vedo bene in questo coord, ma sono sicurissima che piacciano solo a me :,)))
Il giorno che ho indossato questo outfit faceva un caldo porco 🐷💦 per cui sono uscita senza bolero, senza camicia e senza petti. Ma, come al solito, quello che avviene fuori dalle foto non è mai successo 😉  Al diavolo le regole, vivete le vostre giornate in funzione di quello che dovete fare! Tanto più che la gente attorno a voi vi considererà un clown a prescindere.

OP: Victorian Maiden
Bonnet: Summertales Boutique
Scarpe: Bodyline
Calze e guanti: boh

Questo momento è per la me di dieci anni fa, che si chiedeva se mai avrebbe posseduto un Victorian Maiden e se mai le sarebbe stato. Avrei voluto prenderla per le spalle e dirle "non sei tu che devi fletterti per l'abito, è l'abito che deve vestire te!" e ci avrei aggiunto anche una cospicua quantità di improperi.

Una piccola digressione sull'acquisto di questo OP:

Sono stata attirata nella moda da una stampa fiorata blu su bianco di BTSSB, mi sono innamorata del classic più becero (stile divano-umano) e Victorian Maiden è sempre stato la mia chimera: irraggiungibile e vivo solo nella mia fantasia. Perciò, quando ho visto questo OP su Mercari, il mio cuore ha perso un battito. Lo vendeva una donna giapponese che nell'annuncio diceva di essere alta un metro e cinquantasette. Un'altezza che è più lunga a scriverla in lettere che a misurarla 💀 insomma, una piccola donna asiatica. Faceva da modella nelle foto dell'annuncio e questo abito su di lei sembrava una coperta: aveva dovuto stringere il corsetto anteriore al massimo, che quasi non si vedeva l'incrocio del nastro. La gonna le arrivava sotto le ginocchia. Io, guardando l'annuncio: "SEMBRA PROPRIO UN ABITO CHE POTREBBE STARMI, LO COMPRO" *click* 🤡🤡🤡🤡
Purtroppo, questo è il livello di distacco dalla realtà che devo avere quando acquisto abiti lolita. La mia speranza era appesa a un filo, anzi, a una serie di elastici: aveva il partial shirring. Se si cercano abiti di VM con shirring o partial shirring su Lolibrary, i risultati stanno a mala pena in due pagine, e il brand ha quasi 25 anni di attività alle spalle. Insomma, togliendo i modelli che non mi piacciono, restano una manciata di possibili candidati acquistabili. Ora, le probabilità che questi suddetti modelli con elastico compaiano sul mercato sono infime. Sommando tutti questi fattori, le possibilità che io riuscissi a comprare un abito della mia taglia da questo brand erano veramente poche. Questo treno di pensieri mi accompagna ogni volta che il marchio pubblica nuovi abiti, tutti con zip e nemmeno l'ombra di uno stramaledettissimo elastico.
Quindi, tornando alla notte in cui stavo bighellonando su Mercari, quando ho visto l'annuncio per il Rococo Therese OP mi sono detta: lo devi comprare. Lo devi comprare per te stessa, per il fatto che non avrai altre occasioni né per questo specifico modello, né per altri modelli elasticizzati. Così, ho usato il mio stupido ditino per premere "compra" e ho bruciato 250 euro circa. In retrospettiva, è un prezzo davvero unico, dovuto solamente alla eccessiva correttezza dei giapponesi. Su Lacemarket ho visto vestiti di VM pure macchiati o lisi, venire venduti per sette, ottocento euro, sul presupposto che un pezzo old school debba valere come l'oro in quanto unico. Tuttavia, per me la cifra che ho speso resta alta, e lo era ancora di più nel momento del pagamento, dato che non mi aspettavo di fare quell'acquisto in quel momento.
Per essere completamente onesta, il prezzo effettivo dell'abito è ben più alto: vanno aggiunti 40 euro di spedizione e 🎊 ottanta euro di dogana 🎊 e tutti i porci dell'almanacco 😊💕💕💕 (non è nemmeno la cifra più alta che ho dovuto pagare per un pacco io veramente faccio fuori i doganieri diomado-)

L'unica mia consolazione è che, appunto, sul mercato dell'usato occidentale avrei pagato la medesima cifra netta, ma al lordo, dovendo aggiungere altri soldi per spedizione e dogana. Insomma, ho varie ragioni per non essere troppo infastidita.

Ho pianto quando l'ho indossato? Sì.
Mi sono fatta duemiladuecento foto? Sì.
L'ho religiosamente lavato con delicatezza e fatto asciugare in penombra immediatamente dopo l'utilizzo? Sì.
La felicità che mi porta indossare questo abito è incommisurabile. Il coord in sé non è niente di che. Sono contenta di aver trovato quei guanti di retina color crema, perché le braccia nude stonavano un po'. Ho moltissime idee per coordinarlo ulteriormente: berretto con fiori blu, camicia sotto, polsini, calze a rete bianche (sì, fidateve), stivali a mezza gamba... ho almeno altri due coord già pronti per lui. Che bello 💫



Ultimo coord! Quel giorno c'era un piacevole fresco, aveva appena piovuto e indossare un abito a maniche lunghe non mi faceva rabbrividire. British Stripe OP di Angelic Pretty, l'unico abito di AP che sia mai riuscita a guardare per più di 5 secondi 😇 Come al solito, sempre blu e bianco, sono ossessionata.
La prima versione è quella che preferisco: stivali e borsa di The Bridge sono esattamente gli oggetti che ho pensato di indossare con quest'abito mentre lo acquistavo, si allineano con lo stile scolastico inglese dell'OP e offrono uno stacco dai suoi colori.
La seconda versione è un principio di coord: non ho borse che stiano con quelle scarpe, le ho solo provate per vedere quali alternative avevo agli stivali. Faceva fresco, ma non così tanto da portare scarpe invernali.
Nessun accessorio dal momento che il collo del vestito è già molto ricco, le mie orecchie sono eternamente nascoste dal caschetto, le maniche nascondono i polsi e gli anellazzi stonano con l'insieme.

Fine. Spero che ci sia qualche informazione utile in mezzo a questo marasma di parole!

Peace out xx


giovedì 5 agosto 2021

E quindi, vuoi comprare il tuo primo abito

 Ho sempre pensato che i post didattici su come acquistare abiti lolita fossero superflui. Una volta che si hanno i soldi e la voglia, cosa può esserci di così difficile?
Oh, se mi sbagliavo.

Vorrei scrivere un post indirizzato a due tipi di persone. In primis, ai neofiti, che si trovano a voler acquistare il loro primo abito che per forza di cose sarà un investimento importante. In secundis, parlo a chi già ha un piccolo arsenale, ma fatica a indossare i propri acquisti perché non si trova a suo agio con la vestibilità dei suoi abiti, o non riesce a coordinarli.
Vorrei mettere in chiaro tutti i miei errori, affinché qualcun altro possa beneficiare della mia esperienza.

Caveat:

La moda EGL è tutt'altro che economica. Spesso si lavora mesi per potersi permettere un singolo oggetto, perciò è devastante riconoscere di aver sbagliato, mettere in vendita il capo e dover ricominciare tutto da... capo. Negli anni, ho letto di tantissime persone perdutamente innamorate di un abito o di un brand, che si sono trovate a vendere il pezzo appena acquistato a mal in cuore. Si cede agli impulsi e all'idealizzazione, piuttosto che operare una scelta ponderata. Non voglio scoppiare la bolla di fantasia di nessuno: penso che l'idealizzazione sia una delle parti più affascinanti, divertenti e coinvolgenti di questa moda. E voglio che si continui a sognare, solo aggiungendo qualche accorgimento che renderà l'acquisto di un abito un vero investimento a lungo termine.

Escludiamo le situazioni di folle amore a prima vista, quando si vuole acquistare qualcosa per puro piacere estetico e il desiderio di indossarlo è quasi secondario. Sono la prima ad aver acquistato abiti che non mi sarebbero stati, dal taglio errato, di colori poco coordinabili, tutto in nome dell' ✨estetica✨

Piuttosto, vediamo quali sono gli aspetti di cui tenere conto quando si sta cercando un abito che si vuole indossare più di una volta e quali sono gli errori da evitare.

La sihouette

Quello che contraddistingue la moda EGL da altri sottostili di j-fashion è la sihouette, la figura che si crea a outfit completo. Non importa che stile si veste o che accessori si preferiscono: l'importante è mantenere una silhouette lolita. La petti o petticoat (la sottogonna voluminosa) farà il grosso del lavoro, ma bisogna anche considerare la persona che indosserà gli abiti e come la sua forma contribuirà a creare la silhouette.
E' senz'altro l'errore che ho commesso più spesso e quello che tutt'ora devo tenere a mente prima di comprare un abito: dove cadrà il punto vita?
Vediamo le diverse silhouette che gli abiti possono avere.
Se si tratta di un abito stile impero, il punto vita del modello sta immediatamente sotto il seno. Se si ha un seno prosperoso, bisogna mettere in conto che l'abito vestirà male, tendendosi nella zona del petto. Anche se si ha un torso lungo è meglio evitare questo modello, dal momento che il seno potrebbe finire col trovarsi al di sotto della cucitura, specialmente se si tratta di un taglio impero molto alto.

Io non--

AP e i suoi tagli mega altissimi
Poi, abbiamo gli abiti just waist, a vita naturale, che dovrebbero avere come punto più stretto del corpetto il punto vita della persona che li indossa. In realtà, a seconda di chi veste l'abito, il punto vita reale potrebbe essere più in basso di quello creato dall'abito. Bisogna sempre tenere a mente che sia i marchi giapponesi che quelli cinesi disegnano abiti a partire da corpi asiatici e minuti, e che per quanto siano inclusivi nelle taglie, alcune misure restano fisse anche negli abiti più ampi: spesso infatti le taglie più accoglienti sono semplicemente versioni più larghe di quelle regolari, non necessariamente più lunghe. Se siete alti e avete una torace lungo, è molto probabile che il punto vita degli abiti giapponesi cada sulle vostre costole. Tenete a mente questo dettaglio, soprattutto con gli abiti stile vittoriano, il cui aspetto saliente è la vita stretta in contrasto con una gonna ampia.

la punta della V di questo abito dovrebbe cadere sull'ombelico della persona che lo indossa per vestirla bene
Infine, il taglio neutro della maggiorparte degli abiti lolita tradizionali dovrebbe vestire appena sopra il punto vita del modello. Si tratta della vestibilità che i fondatori della moda hanno immaginato e usato di più nel design della moda ed è un ibrido fra i primi due modelli di cui sopra: il punto più stretto del corpetto cadrà fra le costole e la vita di chi li indossa.

 

La stampa e i colori

Tenendo a mente che l'obiettivo dell'acquirente è quello di ottenere un abito facile da indossare, vanno evitate stampe eccessive o colori difficili da coordinare. Sorvolo sulla stampa, perché quello è davvero un discorso di gusti e di buona volontà; per qualcuno è facile coordinare una stampa intricata e coloratissima, per altri è un grattacapo.
Per i colori, invece, il discorso è più chiaro. Per me, se si cerca un primo abito versatile, sono da cassare in qualsiasi stile il verde, il giallo, il bianco e il magenta-vinaccia-violetto.
Verde: esistono pochi capi di quel colore in lolita, fatta eccezione per qualche cosina di Meta o AatP, ma sarà comunque difficile trovare l'esatta tonalità che corrisponda al proprio abito.
Giallo per ovvie ragioni, è orrend- ... è raro in lolita, e come il verde è difficile trovare la tonalità esatta.
Il bianco potrebbe sembrare una scelta facile, ma non lo è: esistono decine di tonalità di bianco. 50 shades of WHITE!!! C'è il bianco bianchetto, il bianco latte, il bianco sporco, il bianco guscio d'uovo, il bianco avorio... raramente due abiti bianchi sono perfettamente sovrapponibili. Come se non bastasse, il bianco invecchia e muta: camicie acquistate come bianche finiscono per essere color avorio dopo qualche anno, o peggio, grigie Non c'è niente di peggio di un coord nel quale i bianchi non si accordano: è il mio peggiore incubo. Evitare per un primo acquisto, assolutamente.
Il magenta-vinaccia-violetto, inteso come variazione incognita fra il rosso e il rosa, è un colore che piace tantissimo ad AatP e a Meta, ma non lo augurerei a nessuno. Non sta bene col rosso, col rosa o col marrone, le scelte più ovvie, e non sempre sta bene con bianchi o neri, le scelte più semplici. Restano abbinamenti molto difficili, come blu, avorio, oro e argento, che vanno provati di persona, guardaroba alla mano. Non credo che un principiante abbinerebbe facilmente un colore del genere a colpo d'occhio.

che cosa sei, dio mio
non so, non lo so proprio

Per finire, nemmeno a dirlo, direi di evitare le stampe psichedeliche stile Psychedelic Cupcake o esplosioni di colore alla Meta. C'è un tempo e un luogo per tutto Ash, ma non ora.

I materiali

Non voglio entrare nella diatriba cotone vs poliestere, ma ci tengo a ricordare a tutti di controllare i materiali dei quali sono fatti gli abiti prima di ogni acquisto.
Se non siete lifestyler, è probabile che indossare la moda lolita sia anche una questione stagionale. Chi studia veste lolita più spesso in estate, perché magari ha più tempo libero. Qualcuno veste lolita più spesso nelle mezze stagioni, perché è più facile trovare temperature accomodanti. Bisogna quindi scegliere anche in base alla pesantezza dell'outfit finale: poliestere per privilegiare la quantità di strati, cotone per avere un outfit più traspirante.
Inoltre, alla luce dei recenti release di AP, considerate la sensazione al tatto che vi aspettate e assicuratevi che corrisponda a quello che poi riceverete a casa. Non ha senso acquistare un abito leggero ed estivo in poliestere, così come non ha senso comprare un op invernale in cotone, a meno che non abbiate intenzione di invertire gli stili e le stagioni.
Altro dettaglio non indifferente per quanto riguarda i costi di spedizione: il cotone pesa di più del poliestere, perciò porterà su il prezzo della spedizione.

questo abito è in cotone e pesa sicuramente >600g, ma auspicabilmente traspirante

questo abito ha un tema estivo, ma è 100% poliestere e quindi una cabina da sauna :)


Tenendo in considerazione tutti questi fattori, dovremmo avere una lista di elementi dei quali tenere conto:
- fare attenzione al taglio dell'abito e a come esso si adatta al nostro corpo
- scegliere in base a una palette che sia facile da coordinare e da portare in più occasioni
- controllare la composizione del tessuto in base alla stagione in cui si veste più spesso lolita, al peso dell'abito e alla traspirabilità

In conclusione, spero che tutti gli avventori della moda lolita acquisiscano un set di conoscenze base con le quali navigare il web e operare scelte consapevoli. Con questo augurio mi congedo,

Peace out xx

Miscellaneo // sono tornata!

  S ono tornata! Ho passato un periodo lungo mesi a ricrearmi unicamente su Instagram, che è il posto perggiore dove coltivare il proprio ho...