venerdì 23 aprile 2021

52 settimane di lolita: anniversario, 10 anni di EGL

Ho trovato questa pagina di domande tramite un video della Youtuber LovelyLor. So di non avere una data ufficiale di inizio della mia presenza nella moda lolita, ma ricordo distintamente di aver acquistato il mio primo capo in primavera, a ridosso del mio compleanno, nel 2011. Quindi, credo che questo sia almeno il mio decimo anno di presenza all'interno di questa nicchia, e quale modo migliore di celebrare la ricorrenza se non rispondere a queste domande sul lolita?
Per riferimento: Loliprompts! su Wordpress

Intro: credo di aver partecipato attivamente alla community per un paio di anni, per poi essermi ritirata a vita privata. Ho continuato a vestire lolita saltuariamente e a consultare la community internazionale negli ultimi 10 anni circa. Mi aspetto da questo meme di scivolare in un dolce amarcord, senza rimpianti né disagio.

1. Qual'è il tuo brand referito e perché? Qual'è la sua storia?


Nel 2011 avrei risposto Innocent World, pochi anni dopo avrei detto Baby the Stars Shine Bright e oggi direi... uhm. Mi trovo d'accordo con LovelyLor nel dire che gli indie brand mi incuriosiscono e coinvolgono di più degli originali giapponesi, però non sono fangirl di nessuno di loro -per ora-.
Rimanendo fedele ai pionieri, direi che attualmente il mio brand preferito è Moi Meme Moitie, anche se posseggo appena un loro OP e un loro fiocco... che non fanno nemmeno parte dello stesso set. Ho votato la mia fedeltà a loro perché, durante la pandemia, lo sforzo e la presenza social che hanno avuto mi hanno avvinta ai loro contenuti. Non posso che ammirare il ruolo di Mana in quanto contributore alla fondazione della moda stessa e guradando i modelli old school del brand mi mangio le mani per non aver iniziato prima a investire nelle tre M.

2. Come descriveresti la moda lolita a un curioso che incontri per strada?

Sicuramente non direi la parola lolita. Credo che in Italia il romanzo di Nabokov non abbia questa rilevanza pervasiva che gli si attribuisce, ma il rischio di incappare in qualcuno che ha sentito altri termini NSFW come "lolicon" o "loli" è molto alto, quindi mi limiterei a descriverne l'estetica. Mi sono spesso divertita a dare risposte totalmente slegate dalla reale natura della moda EGL, solo per svicolare agilmente dall'incontro, che spesso è l'ennesimo della giornata quando esco in lolita. Ho detto che si tratta di una divisa, che sono una figurante, che sto andando a teatro, che partecipo a un flash mob... Qualsiasi formula chiara e semplice che mi permetta di allontanarmi in fretta, perché odio essere importunata mentre sto andando da qualche parte.

3. Quale credi che sia lo stile più sottovalutato, e perché?

Sicuramente l'ouji, almeno in Italia. Anni fa alle convention vedevo qualche uomo aristocrat, o qualche partner che simpatizzava con la sua compagna in lolita indossare abiti gotici. Però, non ho mai visto ragazze EGL italiane in ouji, e mi dispiace. Se avessi i mezzi, vorrei provarlo personalmente, almeno una volta.

4. Cosa significa "lolita lifestyle" per te? Vorresti praticarlo?

Quando partecipavo alla community italiana, anni fa, vestirsi lolita nella vita quotidiana era considerato un enorme sforzo degno di rispetto e ammirazione, ma come una mostrina da sfoggiare più che una scelta autonoma. Mi spiego: indossare abiti EGL alle fiere era entry level, ma vestirsi sempre così era da vere lolita. C'era una sorta di gerarchia all'interno della comunità EGL, una narrativa per cui solo chi era lifestyler dimostrava di avere mordente e dedizione, mentre tutti gli altri erano novizi. Ricordo una certa spocchia, ma potrebbe essere la memoria che fa cilecca.
Non mi vestirei mai così tutti i giorni, prima di tutto perché sono mortalmente spaventata di macchiare i miei burando, poi perché voglio aderire ai canoni sociali quanto più possibile: mi conosco e so che devo conservare quel tipo di coraggio per altri ambiti della mia vita.


5. Qual'è la buona etichetta o quali sono le buone maniere del lolita?

Questa domanda rende immediatamente evidente che si tratta di un questionario creato nel 2015. Non esistono buone maniere prettamente appartenenti alla moda lolita, né un'etichetta. Trovo che sia ridicolo voler paradigmare una moda in una serie di comportamenti consoni e non consoni a essa: sono solo vestiti, non devo intepretare un ruolo quando li indosso. Poi, è anche contraddittorio rispetto a quello che le lolita affermano da sempre, ovvero che la moda non è un costume. Non vesto i panni di un personaggio, non interpreto un alter ego. Di conseguenza, se sono una persona schiva e taciturna, sarò una lolita taciturna. Se sono estroversa e chiassosa, sarò una lolita chiassosa. Fate come volete, spaccate piatti in testa alla gente, viva il caos!


6. Il tuo stile si adatta alle stagioni, o cerchi di adattarti al caldo/freddo?

A-ha, si scoprono gli altarini. Non ho cappotti strettamente lolita, né stivali od ombrelli lolita. Quando fa freddo, uso cappotti normali e scarpe normali, che mi permettono anche di viaggiare in borghese, per poi fare tipo drag queen sulla passerella e tirare fuori il mio outfit al chiuso, tipo 🎊big reveal🎊
In estate vesto più spesso in stile country perché mi permette di scoprire braccia e gambe e usare cappellini di paglia, fiori, parasole, sandali aperti, meno petti...

7. Hai un idolo di stile? Cosa ammiri di più di lui/lei?

Su Instagram seguo moltissime persone assurdamente stilose, che non solo indossano abiti lolita spesso, ma che sperimentano con la moda e mi fanno scoprire abbinamenti audaci che mai avrei immaginato. Ho una caterva di nomi in mente, ma per patriottismo e menzion d'onore voglio citare Erikari, che veste lolita quasi tutti i giorni per portare fuori il suo cane. Adorabile, versatile, piena di stile e idee. 10/10

Poi, ricordo immediatamente RoseNocturnalia, Alcci e CrazyColoredWonderland per i guardaroba chilometrici che permettono loro di coordinare lo stesso abito in mille modi. Mentre ClaricePeach per i suoi abbinamenti casual, punk e miscellanei. A s s u r d e. Tens across the board!

8. Dieci cose che ami del lolita. Prova a stilare anche una lista delle dieci cose che odi.

Uuuh, allora.

🐸 Amo il fatto che mi porta a ridiscutere il concetto di femminilità e il ruolo di essa nelle questioni della donna.

🐸 Amo che tutti possano vestire lolita: donne, uomini e persone non-binary

🐸 Amo che per il punto sopra, si discuta spesso anche di mascolinità, genere e percezione di essi da parte degli altri

🐸 Amo il massimalismo che caratterizza la moda, in contrasto col minimalismo che pratico sempre

🐸 Amo che mi ha permesso di imparare a risparmiare
.
🐸 Amo che mi ha permesso di concedermi di spendere in oggetti frivoli, senza dovermi giustificare l'acquisto di qualcosa oltre a "lo voglio"
🐸 Amo il fatto che non sia essenziale, ma che tante delle questioni che accompagnano il vestirsi così lo siano

🐸 Amo che mi porta a sperimentare nuove pettinature, dato che nella vita quotidiana mi lascio cadere i capelli addosso tipo mocho Vileda

🐸 Amo il senso di onnipotenza che mi dà di tanto in tanto, e che questa onnipotenza non sia a scapito di nessuno

🐸 Amo la quantità di creativi, estrosi e artisti che mi ha fatto conoscere. 
E ora affiliamo il coltello

📉 Odio che le persone più elitiste siano attratte da questa moda e ne facciano spesso parte

📉 Odio la totale carenza di tatto di alcuni membri della community, che dà voce alle proprie critiche, anche legittime, in modo indiscriminato e non richiesto
📉 Odio l'assenza di dialogo sui problemi del lolita, soprattutto in Italia

📉 Odio che non esista una piattaforma o una community italiana

📉 Odio le spalline incrociate perché accorciano il jsk di una spanna ed è subito vestito taglia bambina
.
📉 Odio che le persone si sentano autorizzate a toccarmi? Vi taglio le mani???
📉 Odio chi scoraggia i neofiti a proseguire, sottointendendo che la moda lolita non sia per tutti. E' per tutti, cribbio.

Credo di aver finito.

9. Quanto sei ligia alle regole della moda con te stessa? E con gli altri?

Su me stessa sono estremamente esigente. Ho provato a indossare coordinati risqué, sempre decenti ma un po' sperimentali, senza mai avere il coraggio di farmi foto o ripetere l'esperienza a una fiera. Con gli altri sono invece estremamente leniente. Non credo di aver mai pensato di nessuno "questa/o è proprio ita", perché anche il peggior coordinato senza camicia, bianco x nero x rosa, comprato da Aliexpress, ha un suo perché.

10. Qual'è la cosa più strana che hai mai incorporato in un abbinamento? Qual'è il materiale più strano che hai indossato?

Credo di aver usato delle monete per un headpiece una volta. Era un coord piratesco e stavo cercando di aggiungere tutti gli oggetti del pirata, così mi sono incollata delle monete straniere ai fiocchi che avevo in testa, tipo forziere o bottino rubato. But we don't talk about that 💀

11. La storia dietro alla tua scoperta della moda lolita

Piuttosto semplice. Era il 2008-2009, guardavo molti anime e leggevo molti manga. Il Giappone macinava estetica gotica a go-go, tramite la sua musica (visual-kei), i suoi film (Kamikaze Girls), i suoi prodotti di animazione (Vampire Knight, Paradise Kiss, Nana, Rozen Maiden...) e in quegli anni si vedevano influenze del lolita ovunque. Mi dispiace tantissimo non avere una mappa esatta di quali passi io abbia fatto per finire sulla moda lolita. Però, so che ho ascoltato fortissimo i Malice Mizer e a un certo punto, Mana è uscito dalle cuffiette e mi ha benedetta.

12. Qual'è l'oggetto che possiedi da più tempo?

Se la giocano testa a testa la gonna a pois Love Nadia di Bodyline, nel color pesca, e un jsk di tulle in color sax, che scommetterei tutto sia anch'esso Bodyline, ma che non trovo in nessun archivio. Acquistati entrambi da estranei sui forum, previa visione di foto scattate da una patata🍠 Tra l'altro, ODIO quella gonna, e la storia di Nadia che c'è dietro le dà un'aria sinistra. Però, ha un valore emotivo così alto che proprio non riesco a venderla: mi limito a disgustarmi ogni volta che la vedo.

13. Pensi che la moda sia solo limitata ai vestiti, o che comporti anche un suo codice di comportamento, una sua forma mentis?

Come ho detto per la domanda (5), no, non credo che ci si debba comportare in una maniera specifica quando ci si veste lolita. Se la propria motivazione per perseguire la moda è quella di sembrare una dolce madonnina che parla in falsetto, sbizzarritevi. Per quanto mi riguarda, faccio già fatica a rendermi semi presentabile, non riesco anche a imparare una parte.

14. Hai mai decorato una stanza o la tua auto con elementi dell'estetica lolita?

Forse quando avevo 16 anni ho pensato di appendere al muro un, uno, (1), un solo abito, il mio primo abito di brand, ma non l'ho mai fatto veramente. Adesso tengo così tanto al minimalismo dell'ambiente in cui abito, che non potrei mai contaminarlo con elementi lolita. Impazzisco però per i kawaii room tour su Youtube.

15. E' possibile essere troppo ossessionati dal lolita?

Sì, assolutamente. Vivo fasi cicliche in cui riscopro la passione per la moda, circa una volta ogni paio d'anni, e questo comporta un picco di acquisti assurdo. L'unico motivo per cui non me ne preoccupo particolarmente o non me parlo al mio psicologo, è che non mi sono mai indebitata per quello e di solito la monomanìa finisce nel giro di un paio di mesi. Purtroppo, questo è un hobbi costosissimo e l'entusiasmo si paga caro.

16. Quali sono i tuoi trend preferiti e quali i quelli che meno apprezzi? Ne segui qualcuno o sei indipendente rispetto a essi?

Non mi vengono in mente dei trend, ma piuttosto dei picchi di popolarità di certi stili. In Italia c'è stato il boom dell'OTT sweet fra il 2010 e il 2015, poi del classic e adesso mi sembra di vedere prevalentemente classic e hime lolita. Forse la cosa più simile a un trend che ho visto, sono i copricapi stravaganti: corone di spine, areole di metallo, raggi di metallo lunghi 20-30 cm... Per quanto mi piacciano visti in foto, non li acquisterei mai, né li indosserei in prossimità di persone non assicurate.

17. Come definisci il "cosplay lolita" e che opinioni hai a riguardo?

Dal momento che per me il lolita è una moda, un hobbi incentrato sui vestiti, mi riesce difficile tracciare la linea fra chi la veste e chi la scimmiotta. So che nella comunità internazionale "lolita cosplay" è un insulto e un'etichetta che si affibbia a chi fallisce nel performare lo stile. Però, nel senso stretto del termine, io sono una lolita cosplayer, perché vesto la moda solo alle fiere. Quindi... credo che non ci sia niente di male nel nome in sé e per sé. Diventa problematico se si cerca di ultra semplificare lo stile finendo per vestirsi come le cameriere dell'Angel Mort di Higurashi No Naku Koro Ni

18. Vesti regolarmente altre mode, o vesti lolita tutti i giorni?

LOL. No, e no. E' orribile la maniera in cui mi vesto tutti i giorni, meglio sorvolare.

19. Cerchi affari e prezzi scontatissimi, o preferisci fare sacrifici e spendere una tantum per un oggetto di qualità?

Potrei parlare per ore di quanto per me, lo stesso concetto di lolita non può prescindere dal prezzo proibitivo, ma per brevità mi limito a dire: preferisco risparmiare a lungo per potermi permettere un oggetto nuovo o un usato di qualità.

20. Quand'è stata l'ultima volta che hai vestito lolita? Se lo indossi tutti i giorni, quando è stata l'ultima volta che hai indossato un outfit complesso e accessoriato?

Due weekend fa ho fatto un tentativo di servizio fotografico per il mio Moi Meme Moitie Cross OP, fallito miseramente. Le mie idee grandiose di scattare foto di fronte alla cattedrale devono conciliarsi meglio con gli orari delle messe e delle funzioni funebri.

21. Se dovessi combinare la moda lolita con un'altro stile o tema che non vi ha niente a che fare, quale sarebbe la tua creazione?

Vorrei tantissimo vedere la moda lolita fusa con i ranghi militari. Lo so, lo so, esiste il military lolita, ma non parlo di quello. Vorrei proprio vedere delle divise lolita per ciascun rango: lolita nella marina, lolita capitano, lolita sergente, lolita granadiere, lolita fanteria, lolita guardia a cavallo, lolita artificiere, lolita paracadutista... Che casino, ma anche che figata!

22. Qual'è il tuo accessorio preferito, e perché?

Non so se la domanda si riferisca alla categoria o allo specifico accessorio. In ogni caso, preferisco gli headbows con pendenti o collanine di perle che cadono sulla testa.
23. Qual'è la tua community online preferita? Ce ne sono alcune dalle quali ti tieni alla larga?
OH BOI. Non è veramente una community, ma direi che Youtube è il mio ambiente preferito, sia per quanto riguarda i contenuti che le sezioni commenti. Per quanto riguarda le paludi, ovvero le aree più fetide dell'internet dal quale tenersi alla larga, direi sicuramente il board /cgl e una certa frangia della community italiana.

24. Qual'è il tuo tema preferito? (es. school lolita, nurse lolita, pirate lolita...) E quale il tuo motivo di stampa preferito? (es. cani, gatti, fiori...)

Il mio tema preferito è senz'altro il pirate lolita, che molto a lungo ho identificato erroneamente come uno stile a sé. Il mio soggetto di stampa preferito sono i fiori, ma se la contendono a stretto giro con i cani e gli animali in generale.

25. Quale musica associ al lolita?

Oh, sicuramente tutta la produzione dei Vocaloid: Hatsune Miku, Kagamine Rin e Len... perché li ascoltavo spesso e andavano un sacco durante il boom del lolita, fra il 2010 e il 2013. In generale, tutta la musica giapponese pop, per ovvi motivi culturali. Se dovessi trovare una canzone specifica, direi qualsiasi cosa di Kyari Pamyu Pamyu.

26. Sarai mai troppo vecchia per la moda lolita?

Solo qualche anno fa, avrei risposto che sì, un giorno sarò sicuramente troppo vecchia per il lolita. Tuttavia, sono felice di aver cambiato idea, non tanto per la moda EGL in sé, ma perché questa rivoluzione del pensiero è stata accompagnata da un totale ribaltamento della mia prospettiva sull'età anagrafica e su come essa sia utilizzata dai media come un'arma, più che come un dato di fatto.

27. Ti piace cucire? Perché sì o perché no?

Adoro cucire, adoro creare in generale. Non ho mai seguito corsi o cercato di replicare pattern, ma la mia tata mi ha insegnato a usare la macchina da cucire e a rammendare i miei vestiti rovinati, quindi conosco i rudimenti del mestiere.

28. Che ruolo ha la tua posizione geografica rispetto al tuo coinvolgimento nella community? Vorresti trasferirti in un posto più lontano o più vicino a qualche centro, per partecipare di più?

Sono nata e ho vissuto la maggior parte della mia vita nella città più popolata d'Italia e nemmeno allora la mia posizione garantiva che le interazioni con la community fossero in loco. Purtroppo, in questa nazione le lolita sono sparse e spalmate su tutto il territorio. Ovviamente, vivendo in una grande città c'era una più alta probabilità che un meet si verificasse proprio sotto casa, ma devo dire che ho ugualmente viaggiato parecchio in quegli anni. Ora vivo nella città più lontana dal mondo civilizzato dell'Italia tutta, in una città che nemmeno si sente parte dello Stato Italia, quindi posso dire con sicurezza che non troverò una community qui nel prossimo futuro, ma mi adatterò a rincorrere gli stralci di persone in giro per il Paese.

29. I tuoi indumenti da notte hanno a che fare col lolita?

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30. Con quale opinione controversa sul lolita concordi?

Sono una grande fan di Surface Spell, Ista Mori e qualche altro brand Taobao, ma per me la questione del cotone dello Xinjiang resta un tema caldo che non può convivere con l'acquisto da brand cinesi su Taobao. E' una questione recentissima e molto vasta, con implicazioni in tutto ciò che compriamo e consumiamo, ma relativamente al lolita mi sento di dire solo che non si può fare i paladini morali e acquistare da Taobao. Non si può nemmeno sbandierare l'etichetta ambientalista e acquistare abiti lolita in generale, quindi basta ipocrisia.

31. Quali sono le tue opinioni sul Visual kei e sul Jrock? Hanno a che fare con la moda lolita secondo te?

Ascoltavo tantissimo i Dir En Grey, i Malice Mizer, i Moi Dix Moi, i GazettE e una pletora di altri artisti giapponesi di entrambi i generi, mi piacevano molto. Credo che tagliare fuori il Visual Kei dall'elenco di fondatori della moda EGL sia sbagliato, ma va detto che al momento, la corrente è quasi del tutto morta e non ha più rilevanza nelle community internazionali di questa moda.

32. 
Che li indossi o meno (parlo con voi, ouji), preferisci gonne, JSK e OP con o senza stampa?

Uhm, sono sicura di non apprezzare le stampe a tappeto, tipo AP, dalla testa ai piedi, fatta eccezione per i fiori. Ricopritemi di fiori, grazie. La tipologia di stampa che preferisco è quella a "cordone" sull'orlo della gonna, tipo Iron Gate di MMM. Sto cercando un JSK semplice a colore unico da anni, ma non ho ancora trovato qualcosa che mi sconfinferi.

33. Come si è evoluto il tuo stile nel tempo?

Da adolescente vestivo classic e sweet, pensando che fossero impossibili da mischiare come acqua e olio. Ora vesto prevalentemente classic e gothic, ma ho molta meno paura di mischiare elementi di sweet, come accessori o colori pastello.

34. A quali altre comunità appartieni? Quali sono le altre identità in cui ti riconosci?

Non vesto nessun'altra moda alternativa, non frequento altri gruppi online.

35. Qual'è il tuo paio di scarpe preferito nel tuo stile? O quali sono le tue scarpe dei sogni?

Adoro un paio di stivaletti in pelle nera, con tacco, presi alla Rinascente quasi 15 anni fa, stile vittoriano: sono comodissimi e si adattano con qualsiasi abbinamento classic o gothic. Però, un giorno sogno di possedere un paio di scarpe della CottonCandyFeet, nella loro finta pelle color olografico od oro, aah 💌

36. Hai mai vestito il tuo animale domestico in lolita, o lo faresti in futuro?

Il mio cane si è fatto vestire in tutti i modi negli anni, quindi so che potrerebbe volentieri un doppiopetto e un cilindro da aristocrat. Almeno abbastanza da farsi fotografare, ma non l'ho ancora sottoposto a questo tipo di tortura (purtroppo).

37. Cosa pensi di chi veste lolita a Halloween? La tua opinione dipende se si tratta di un/a lolita?

Penso che chi è già nella moda EGL, dovrebbe approfittare della festa e sbizzarrirsi, creando qualcosa di scabroso e improbabile per rendere quanto più l'idea di un costume, o per concedersi un free pass sulle norme della moda. Chi non conosce o non veste la moda EGL e crea imbarazzanti e lascive imitazioni a Halloween ha tutta la mia compassione, ma anche un pizzico di rispetto per aver dato feed alla pagina wiki della moda.

38. Escludendo le sfilate, qual'è il numero di abiti più alto che hai mai indossato in un solo giorno?

UNO. Ragazzi, non so che vita facciate, ma a casa mia si va a un evento e si indossa il proprio miglior abbinamento per la giornata. Uno per dannatissimo giorno. Quando faccio le pulizie dell'armadio finisco per provarmi 5-10 JSK di fila... conta?

39. Qual'è la tua peggior storia dell'orrore sulla moda lolita?

Sono così fuori dal giro che non so nemmeno se le persone coinvolte nelle storie di 10 anni fa siano ancora vive.

40. Ti piacciono i dolci? Se sì, qual'è il tuo dessert preferito?

Oh sì 🍧 il gelato è il mio preferito, ma seguono subito i macarons, che grazie al cielo sono sempre presenti a ogni tea party che si rispetti. Mi faccio andar bene qualsiasi cosa ricoperta di zucchero in realtà 💧

41. Hai qualche routine di bellezza, prodotto o dieta che ti aiutano a mantenerti al meglio?

No, sono una chiavica e la notte torno a dormire nelle fogne.
(A parte gli scherzi, mi piace pensare che ci siano tutti i tipi di lolita: quelle che si curano sempre e comunque, e quelle selvatiche che si tirano a lucido per vestire la moda. Io credo di essere del secondo tipo)

42. Quali è stato il migliore e peggiore meetup che hai ospitato? Se non l'hai mai fatto, vorresti in futuro?

Non ho mai diretto né collaborato a mettere in piedi un meetup, ma vorrei tanto farlo in futuro. Anche nel mio piccolo, magari facendo lavoro di networking, o gestendo le prenotazioni... è un mio piccolo sogno nel cassetto.

43. Chi è il tuo artista preferito? Se non è famoso/a per arte correlata al lolita, credi che abbia un'affinità con la moda?

Con la quantità di influencer, artisti indipendenti, insta-models e presenze online, la catgoria dell'"artista" è molto più ampia di quanto non fosse anni fa, e la risposta mi sfugge. Non è un'artista, ma per continuare a parlare di moda lolita, cito zettai_renae, che crea outfit molto elaborati e d'avanguardia ogni volta (un OP sotto a un JSK, con un peignoir? Chapeau😳)

44. Cosa pensi delle parrucche? Ne indossi o acconci i tuoi capelli naturali?

Non possiedo parrucche e credo di non volerne mai avere. E' quel tipo di oggetto che richiede un set di conoscenze a parte per poter essere indossato, e io sono ignorante riguardo a tutto ciò che le riguarda. Sono anche incapace di acconciare i miei propri capelli, figuriamoci una seconda testa fatta di tessuto. Però, rispetto incredibile per chi le porta. In Italia ne ho viste poche.

45. Qual'è la tua stampa animale preferita?

Barboncini, oppure cervi.

46. Hai mai visitato il negozio fisico di qualche brand EGL? Se sì, quale è stata la tua reazione? Se no, quale vorresti visitare?

Sono andata nello store parigino di BTSSB nel 2013, e sono rimasta un po' delusa. Le mie aspettative erano alle stelle, quindi ammetto che sia stata colpa mia e della quantità di pressione che avevo messo su quella esperienza. Però, il negozio era veramente scarno: avevano molti vestiti esposti, ma il mobilio e le pareti erano spogli, bianchi, gli scaffali di metallo tipo industriale, senza personalizzazione; sembrava un magazzino affittato la sera prima e riempito di carrelli alla benemmeglio. L'unico dettaglio minimamente curato era la vetrina dipinta. Mi aspettavo arredi sontuosi, fiori freschi, luci soffuse e drappi di velluto rosso, quindi ero molto esitante all'inizo. Ho comunque lasciato lì cinque piotte, perché era un'occasione da una volta nella vita. Alla faccia della delusione 💀💸💸
Vorrei tantissimo vedere il negozio di Angelic Pretty a Parigi, che è sopravvissuto a quello di Baby, chiuso nel 2017.

47. Pensi che postare foto dei tuoi coord online sia una parte cruciale della tua appartenenza alla community?

Purtroppo, sì. Essendo la moda EGL una nicchia, che sopravvive esclusivamente tramite le connessioni che internet permette (acquisti online, diffusione di informazioni e foto a riguardo, gruppi, chatroom...) è fondamentale mostrarsi e farlo abbastanza da stabilire rapporti e quindi partecipare. Ho esordito con "purtroppo" perché so che la mia riservatezza nel postare foto di me in lolita online ha limitato enormemente la quantità di legami con altre persone che vestono la moda, e di questo mi rammarico enormemente.
Non lo rimpiango, perché sono molto contenta del rapporto che ho sviluppato coi social network, più sano e distaccato: so che postare foto di coord regolarmente mi porterebbe a comparare numeri, commenti e partecipazione e a sentirmi sminuita solo e unicamente dalle conseguenze di averlo fatto. Inoltre, non dovermi confrontare costantemente con cose come inquadrature, luce, posa e bellezza di una foto mi fa apprezzare infinitamente di più il mio outfit e il mio corpo. E' un discorso molto lungo, ma per ora voglio che restino i due concetti: sì, postare coord online è fondamentale; sì, mi dispiace di non farlo; no, non tornerei indietro. Il motivo per cui ho aperto il blog è proprio quello di garantirmi una piattaforma meno competitiva sul quale farlo, quindi spero di pubblicare qui i miei coord in futuro.

48. Come è cambiata la community da quando sei entrata a farne parte? Quale direzione pensi che prenderà la moda lolita, in termini di community e networking?

La community non è cambiata, è solo... morta 💀 e sono sicura che esistono ancora lolita in Italia, ma credo che ciascuno/a si accontenti di vestire la moda per farsi foto o a qualche rarissimo evento, senza contribuire a creare un ambiente per tutte le altre. Questo è assolutamente legittimo, d'altronde ognuno/a ha mille altre cose da fare.
Spero che in futuro rinasca una piattaforma unica in Italia, che sia un blog, una pagina social o un forum.

49. Quali consigli daresti a chi è alle prime armi? Pensi che i principianti debbano imparare a loro spese?

[ho tradotto la domanda con "a proprie spese" perché è letteralmente quello che succede quando si sbaglia qualcosa in lolita: si spendono una marea di soldi a vuoto]
Direi che internet possiede già in sé una quantità di risorse enorme per i neofiti. Aggiungerei soltanto di avere pazienza e andarci piano: se avete scoperto la moda da 6 mesi, datevi altro tempo per capire se volete davvero investire denaro in questo hobbi. Non lasciatevi ingannare da chi vi dirà che potete permettervi un coord completo con una manciata di euro. Componete i vostri abbinamenti con calma e partecipate ugualmente alla community online, senza fretta 💝

50. Qual'è il tuo dream dress (abito dei sogni)? E' un progetto distante o l'hai già ottenuto?

Ah. Il mio dream dress è sempre stato un'idea, piuttosto che un nome e un modello esatti: sono OSSESSIONATA dagli abiti color crema o bianco, con stampa di fiori blu. Non so perché, non so come, ma qualsiasi brand produca abiti bianchi con fiori blu ha  immediatamentetutti i miei soldi. La cosa che gli si avvicina di più è il Classical Rose Bouquet JSK di BTSSB che acquistai nel 2010(?), in sax x cream. Se dovessi trovarne un altro, sarebbe la stessa pappa ma in salsa diversa, come Maiden's Rose Garden di IW  oppure uno degli abiti stampati a fiori bianchi e blu di Metamorphose, MMM o persino AP.

51. E' vero lo stereotipo secondo il quale le lolita sono melodrammatiche? Qual'è lo scandalo peggiore al quale hai assistito?

Secondo me, risale tutto al fatto che ho citato nella domanda (8), ovvero che una gran quantità di persone elitiste è attratta da questa specifica moda. Persone così hanno il costante bisogno di sottolineare i confini delle libertà altrui, e rinforzare i propri privilegi autoconferiti. E' inevitabile che così si creino situazioni scomode. E' un'enorme semplificazione, ma copre la maggior parte delle situazioni.
Ho solo qualche ricordo di atteggiamenti infantili, sufficienza e saccenza, niente di particolarmente succulento da raccontare.

52. Sei affezionata a qualche marca di make-up in particolare?

Non credo, ma sogno di possedere una palette originale di Path McGrath da un saaacco di tempo.

domenica 18 aprile 2021

LA taglia della moda EGL

 E' raro trovare risorse sulla moda EGL senza incappare in qualche articolo, video o post sull'argomento delle taglie (*o dellA tagliA). 

Prima, un piccolo caveat su chi scrive e il percorso che ha fatto.
La questione dell'inclusività di questa moda alternativa mi è sempre sembrata annosa, un ginepraio nel quale è meglio non addentrarsi. Tuttavia, negli anni ho raffinato la mia opinione a riguardo, passando dall'essere una purista elitaria a una persona più accogliente e ragionevole. Per questo, innanzitutto mi sento di poter comprendere le richieste di entrambe le campane all'interno del discorso, senza condonare l'odio gratuito che lo permea. Poi, sento anche un certo dovere morale che mi porta a voler verbalizzare la mia posizione, dopo anni di militanza nella fazione opposta. Non cerco redenzione da nessuno se non da me stessa, dal momento che non ho mai dato voce alle mie stupidaggini: grazie al cielo, ho avuto il buon senso di tenere per me le mie ottuse, vetuste e illogiche idee su quale fosse il futuro della moda EGL.

Ho disegnato per scaricare la tensione di scrivere questo post

Dunque, grazie agli anni e all'esperienza accumulata, proverò a segmentare il problema e infine, a rispondere alla domanda:

non mi riguarda direttamente, perché deve interessarmi?

Negli ultimi 5 anni, la maggior parte dei brand lolita si è adattata all'idea che più tipi di persone potessero vestire la moda, e chi non l'ha fatto è perito. Infatti, RIP Victorian Maiden [nemmeno per sempre, dato che si sono rimessi in gioco tramite Wunderwelt]
Però, non è sempre stato così. Ricordo il 2009, quando scorrevo l'online shop di Mary Magdalene, metro da sarta alla mano, misurando ossessivamente quello che credevo essere il mio punto vita (*) e battendo i piedi ogni volta che leggevo waist 64-68cm. La maggior parte degli abiti era taglia unica, 82 cm di petto x 68 cm di vita, per una lunghezza fra i 75 e i 95 cm. La zip invisibile a lato del corpetto era il più grande incubo dell'esistenza collettiva delle lolita di tutto il mondo. Solo Bodyline e qualche modello di Baby the Stars Shine Bright avevano shirring, ovvero il pannello elastico sulla schiena, in modo da vestire uno spettro più ampio di taglie. Sembrava un miraggio vederlo sul retro degli abiti. Per non parlare delle camicie, alle quali ci si era tutti rassegnati: le spalle sarebbero sempre state troppo strette, creando quell'effetto "orecchia" sopra la manica. Nessuna manica elasticizzata sarebbe stata clemente con le nostre braccia, quindi si andava di forbici ad aprire la via per accogliere braccia che non avessero lo spessore di una cannuccia.
Nessuno aveva scampo, non importa di che peso e altezza si parlasse. La moda EGL era una nicchia in tutti i sensi e sembrava accogliere solo corpi minuti. L'immediata reazione di chi si trovava a dover lottare con un pezzo di stoffa delle dimensioni di un fazzoletto da naso era quella di decidere di dimagrire. Spero che nessuno, mai più, si lasci instillare un tale livello di odio contro se stesso da dei vestiti, dentro e fuori la moda EGL. Purtroppo, però, ci siamo passati tutti, ed è con massimo orrore che ricordo quella fase di Livejournal e di Tumblr.
Personalmente, dimagrire non mi ha mai aiutato a entrare nei miei drem dresses.
(*) Ho realizzato solo molti anni dopo che parlare di punto vita negli abiti lolita è fuorviante. Nessun vestito mi cade sul punto vita, nemmeno le camicie. Quello che gli shop online chiamano waist è su di me la settima-ottava costola, e quindi più prossimo ad avere la circonferenza del mio sottoseno che della mia vita. Da adolescente esultavo, pensando che ero proprio fortunata ad avere un punto vita di 72 cm, e ordinavo JSK convintissima che mi sarebbero calzati a pennello, proprio come a Misako!
Sì... e s a t t o F r a n c e s c a ☺💧 Essendo alta 174 cm, nessun abito mi avrebbe mai vestito come vestiva le modelle ufficiali dei brand. Ho raggiunto questa consapevolezza solo anni dopo, e adesso non compro più modelli pre-2012 e old school, nonostante sia il mio periodo preferito. Mi rivolgo ai re-release e ai nuovi lanci più moderni, più inclusivi.

Ma... lo sono davvero?

Come ho detto, mi trovo a essere una persona privilegiata, perché nonostante le mie difficoltà relative all'altezza e alla conseguente, inevitabile proporzione delle mie misure rispetto a essa, resto una persona normopeso. Rientro fra le persone che beneficiano dei recenti cambiamenti della moda, ma riconosco che una grandissima quantità di corpi resta ancora tagliata fuori da questo movimento.
Facciamo una cernita dei soliti noti e di come hanno cercato di adattarsi al mercato internazionale.
Di tutti i brand giapponesi che avrei potuto immaginare nel ruolo, abbiamo visto Metamorphose Temps de Fille guidare le innovazioni inclusive con la sua linea plus size, di grande successo. Innocent World ha introdotto da molti anni ben due taglie, M e L, che comunque mantengono pochi centimetri di differenza l'una dall'altra. Baby e Alice and the Pirates hanno eletto il back shirring come panacea di tutti i mali, ed è già qualcosa. Anche Angelic Pretty e Atelier Pierrot hanno stretto amicizia con il concetto di elastico. Restano proibitive le taglie uniche di Victorian Maiden (o di quel che resta di loro), Juliette et Justine, Emily Temple Cute, e molti altri indie brand nipponici. I baluardi del gothic come Sheglit e Moi Meme Moitie cercano di ovviare al problema creando delle taglie (come 9, 11 e 13, inspiegabilmente) che comunque tracciano una linea dura su quelle che per noi sono le taglie 44 e 46. Restano gli occasionali lanci di abiti full shirring, ovvero con intero corpetto elasticizzato, ma non è detto che tutti corrano a gettare denaro per il costume dell'omino Michelin.
Quindi, a una superficiale occhiata, sembra che il fronte giapponese abbia appena messo mano al problema, senza abbracciare interamente le richieste del suo pubblico pagante. E qui parliamo di un preconcetto infondato molto diffuso: non c'è domanda per abiti plus size.

Ai sostenitori di questa teoria, propongo di scorrere qualche pagina di gruppi Facebook come Rufflechat o Closet of Frills, cercare qualche blog internazionale, spulciare i post sotto l'hashtag #plussizelolita. Dopo aver trovato una caterva di persone di tutte le taglie che seguono e indossano la moda, andate a cercare i brand che vestono. Scoprirete che la maggior parte delle persone si rivolge a Taobao, oltre a continuare ad acquistare da brand giapponesi, spendendo cifre extra per modificare gli abiti.
Vestire lolita ed essere plus size non sono realtà discordanti. La domanda per abiti più inclusivi è enorme, da parte di tutti i tipi di persone. Perché, anche se non si è parte della categoria plus size, farebbe piacere poter indossare gli abiti nei quali si è investito anche quando il peso fluttua, o quando si è gonfi dopo pranzo, o quando si vuole respirare quel litro di ossigeno in più, giusto per non stramazzare a terra e realizzare il sogno di essere sepolti nel proprio dream dress 💀

Alla luce di questo, viene da chiedersi perché il cambiamento di rotta rispetto all'inclusività non sia più svelto, perché non ci si sta muovendo agilmente verso un futuro in cui tutti possono partecipare davvero a questa moda alternativa.
Personalmente, mi sono data le seguenti risposte. La prima ha origine dal presupposto stesso: trattandosi di una moda di nicchia, che riscuote meno successo nel suo Paese di origine di quanto non ne riscuota all'estero, aspettarsi cambiamenti celeri è forse da illusi. Poi, perché parte della domanda, ovvero del denaro, sta già andando nelle tasche dei brand cinesi su Taobao, in grado di realizzare abiti su misura a prezzi a dir poco concorreziali. Infine, una frazione delle persone escluse dai brand ufficiali EGL, la parte con maggiore capacità di acquisto, si rivolge al fiorente settore dell'indie europeo o americano.
Sono attualmente in affari moltissimi brand alternativi, gestiti da occidentali e ispirati alla moda lolita, che nascono sia per introdurre novità nel design, che per vestire una clientela più varia. Brand come Lady Sloth, per esempio, hanno fatto dell'inclusività il loro cavallo di battaglia. Altri designer come Lilith et Adalia creano su misura o direttamente modelli plus size e devo dire che da fastidiosa purista quale sono, i loro modelli mi fanno mangiare le mani, sono splendidi. Per non parlare di sarte su commissione, come Sweet Mildred e Moravind, che operano principalmente su Etsy, ma anche tramite Instagram e siti personali.

Insomma, sembra che Capitalismo-san e Globalizzazione-kun abbiano fatto qualcosa di buono, per una volta: tutti trovano un servizio che si confà alle loro esigenze. Resta soltanto un po' di amaro in bocca, sapendo che gli originali rivenditori dello stile, the OG's in the game, restano ai margini di questo quadro. Ad esempio, non so se e cosa aspettarmi da brand come Moi Meme Moitie: ha arrancato per anni, chiuso negozi fisici ed è quasi perito del tutto, rialzando la testa solo nel 2019 tramite una campagna di pubblicità e... puro nonsense sui social. Non so se le circonstanze che li hanno portati a sopravvivere permettano loro di espandere l'inventario, aggiungendo abiti plus size o linee dedicate come ha fatto Meta.
Tuttavia, mi rifiuto di garantire a questi business il beneficio del dubbio, o un grammo di compassione, dal momento che i tempi sono cambiati, da tempo. Il 2012 è finito da un po', e se vogliamo mantenere la moda attiva, energica e innovativa, bisogna includere tutti i volenterosi di partecipare. E qui si conclude il mio discorso: persino i grassofobici possono riconoscersi in questa causa, se guardano la questione con una vena di egoismo.

Non è un'argomentazione ideale da perseguire, ma può risultare convincente coi più scettici. Vuoi vedere la moda lolita prosperare, crescere, innovarsi e passare alle prossime generazioni? Allora, devi permettere a quante più persone di poterla sperimentare, con i loro mezzi e le loro intenzioni.
Concludiamo con l'analisi dell'idea di lusso, che spesso si cita quando si vuole tenere lontano persone che non piacciono. Lusso inteso come concetto in senso lato: qualcosa di inavvicinabile, che comunica status, che genera senso di invidia in chi lo osserva e grazia beata in chi lo vive.
Perpetrare l'idea che la moda EGL sia un lusso può sembrare innocuo, ma contiene in sé tutte le barriere e le etichette che escludono un'enorme quantità di persone da essa. Se vestirsi lolita è un lusso, solo i facoltosi possono farlo. Per estensione, solo i facoltosi con molto tempo a disposizione. Ancora, solo i facoltosi, con molto tempo a disposizione e un corpo adatto. Si va anche oltre: solo facoltosi, con molto tempo libero, un corpo minuto e un'immagine favorevole alla pubblicità della moda. Insomma, se deve veramente essere un lusso, allora solo Misako può permetterselo. Allora, quittiamo tutti, perché né io né chiunque stia leggendo è degno dei fasti di questa irraggiungibile moda.

Un lungo volo pindarico per dirvi che escludere persone dalla moda per via del loro corpo, implicitamente, a lungo termine, significa escludere anche voi.
Non è elitismo, è malcelata discriminazione, con una punta di auto celebrazione perché si presume di non appartenere alla categoria che si sta antagonizzando. E' un sentimento basso e vile. Più basso di un paio di tea party usate di Bodyline.


venerdì 9 aprile 2021

Wunderwelt, recensione

Che cos'è Wunderwelt?

Wunderwelt è un negozio giapponese di vendita online di abiti usati strettamente EGL. E' recentemente diventato distributore ufficiale di alcuni brand lolita già affermati, ospitando gli shop dei singoli marchi nella sua sezione Wunderwelt Fleur. Per ora Wunderwelt non ha sedi fisiche.
Alcuni degli annunci presenti sul suo sito sono anche parte di altre piattaforme di rivendita di usato come Mercari, Rakuten e Closetchild, ma la gran parte degli articoli presenti online sono acquisiti direttamente dai gestori dello store. La qualità dell'usato viene classificata in base ad alcuni criteri oggettivi, su una scala da A (come nuovo) a F (fortemente danneggiato). Tutti i difetti sono fotografati e inseriti nell'annuncio.
Il prezzo degli articoli è sempre inferiore di quello al dettaglio, anche quando si acquista un indumento di classe A, per questo il sito è una grande risorsa per chi vuole possedere abiti di marca ma non riesce a permettersi i release ufficiali. Inoltre, su Wunderwelt Fleur, si trovano spesso in stock articoli esauriti sui rispettivi siti ufficiali dei brand, per questo è utile controllarlo anche per lo shopping di abiti nuovi.
Moi Meme Moitie è uno dei più famosi brand che si appoggia a Wunderwelt Fleur per la vendita dei suoi prodotti nuovi, ma sono presenti anche sezioni per Atelier Pierrot, Victorian Maiden, Enchantic Enchantilly e qualche brand cinese come Surface Spell. Wunderwelt è anche un marchio a sé stante e offre prodotti base per EGL, come petticoat, camicie e bloomers.

Come acquistare da Wunderwelt?

Per praticità, mi riferisco alla sezione usato (logo bordeaux). Innanzitutto, impostare la lingua inglese cliccando sul pulsante in alto a destra nel sito. Creare un profilo è necessario, ma anche utile per le future comunicazioni e notifiche sulla spedizione, per questo consiglio di farlo subito. Una volta verificato il profilo, il sito vi permetterà di navigare facendo l'accesso. Consiglio di compilare il più possibile le informazioni personali sulla vostra pagina, sarà utile al momento del check-out.
Prima di qualsiasi acquisto, controllare sempre la loro pagina di notifiche agli acquirenti, di solito pubblicizzata sui banner a sinistra: causa pandemia le spedizioni per l'Italia potrebbero essere sospese, o EMS potrebbe non essere disponibile. Se vi fidate di Airmail, procedete comunque, altrimenti consiglierei di evitare di piazzare ordini con altri metodi che non siano EMS.
Mentre si cercano prodotti, è utile tenere aperta una scheda con Google Translator jap>ita, dal momento che alcune sezioni della descrizione dei prodotti restano in giapponese anche durante la navigazione sul portale in inglese.

 
Ho ordinato capi di tutte le classi, dalla A alla F, e devo dire che lo staff tende a esagerare l'entità dei danni presenti sull'indumento, presumibilmente per evitare reclami e resi. Io, da procione quale sono, non mi faccio problemi a indossare JSK ingialliti attorno all'interno della fodera delle maniche, ma voi prestate comunque attenzione alla classe sotto la quale vengono catalogati gli abiti.
Per qualsiasi domanda, lo staff risponde tempestivamente e in un inglese comprensibile, contrariamente a molti servizi di assistenza di brand famosi *sto guardando Innocent World, chiaramente*
Avendo un profilo, si può comunicare con lo staff direttamente tramite messaggi privati sulla homepage.
Una volta scelto l'articolo o gli articoli, il check-out è piuttosto lineare. L'inserimento dell'indirizzo può sembrare strano, dal momento che il form è basato sugli indirizzi giapponesi. Basta ricordarsi che "postal code" corrisponde al CAP e che il numero civico va scritto assieme alla via.
Una volta autorizzato il pagamento tramite carta di credito o Paypal, vi arriverà sia un messaggio sulla vostra area personale, che una mail di conferma (controllare spam, finiscono sempre lì).
La particolarità di Wunderwelt è quella del pagamento spezzato: prima si paga la merce, poi si salda il conto della spedizione, separatamente. Penso che questo meccanismo insolito per l'e-commerce sia stato scelto sulla base del fatto che Wunderwelt non vende solo sul suo sito ufficiale, ma anche sui canali secondari che ho citato prima. Perciò, lo staff deve controllare che tutti gli oggetti siano presenti in magazzino prima di confermare la spedizione. Non so se l'assenza di un tool di calcolo delle spese di spedizione sia anche una questione di budget del sito... dovrei chiedere a chi se ne intende.
Comunque, di solito trascorre un giorno lavorativo (in orario giapponese) prima che vi arrivi la notifica di richiesta di pagamento delle spese di spedizione, tramite Paypal. Non ho mai fatto attendere lo staff, ma credo che valgano le regole di buon senso: pagare quanto prima durante la settimana lavorativa vi garantirà una spedizione nei prossimi 3-5 giorni.
All'inizio ero molto scettica di questo sistema, mi sembrava casalingo e un po' impacciato, ma devo dire che dopo la seconda volta, ricevere la richiesta di pagamento dilazionata dall'acquisto mi è sembrato quasi normale.
A pagamento avvenuto non vi arriverà alcuna notifica. La prossima volta che riceverete una comunicazione da Wunderwelt sarà a spedizione avvenuta, quindi non mandate alcuna mail per dire che avete pagato. Sono abbastanza efficienti.

Spedizione e tempi

Wunderwelt non è un sito dal quale ordinare se avete un evento la settimana prossima. Spediscono dal Giappone (Hatogaya) e già questo comporta un minimo di due settimane, alle quali vanno aggiunti i tempi di fermo ed eventuale blocco in dogana. Qui preparate i fazzoletti, perché c'è da piangere.
La youtuber LovelyLor vi dirà nel suo video che Wunderwelt non indica il valore della merce sul pacco e che per questo la dogana è meno incline a pinzare il naso del destinatario. Tuttavia, sigh💦💦 sono stata salassata dalla dogana tutte e tre le volte in cui ho ordinato da loro nell'ultimo anno e mezzo. Il valore della merce è indicato per forza di cose sia sul pacco che sulla lettera di ventura, all'interno. Sfuggire alla dogana è più probabile scegliendo l'altro metodo di spedizione, Airmail, ma personalmente non lo raccomanderei: ho sentito di pacchi soggetti a pagamento del dazio a prescindere dal tipo di spedizione, e Airmail impiega molto più tempo di EMS. Da persona ansiosa, impaziente e tormentata da pensieri intrusivi quale sono, non mi sottoporrei mai a un'attesa di mesi per una quasi-forse-probabile botta di fortuna alla dogana, ma voi sentitevi liberi di provare. Anche perché, quando dico salasso, intendo letteralmente quello: 40-45% del valore dell'ordine 💀
Quindi, una volta fatti i vostri calcoli e risparmiato abbastanza da potervi permettere una seconda batosta dalla dogana italiana, mettetevi comodi e preparatevi a circa un mese di attesa. Controllate spesso le email e il tracciamento del vostro pacco. Se risulta fermo a Lonate Pozzolo per un tempo anomalo, contattateli, perché potrebbe essere necessario inviare il modulo di sdoganamento. Trattandosi di abbigliamento, è raro che il pacco venga trattenuto, ma non si sa mai.

Se avrete pregato abbastanza e la fortuna vi ha sorriso, entro due mesi dovreste ricevere alla vostra porta il famigerato pacco Wunderwelt (parlo solo di pacchi perché non ho mai ordinato meno di un articolo da loro).
Gli oggetti sono sempre arrivati avvolti dalle bollicine di plastica, protetti da eventuale acqua o umidità.

 

 

Gli eventuali accessori o le parti rigide di essi sono sempre impacchettati a parte, cosa che apprezzo molto, dal momento che la mia paranoia mi fa pensare a quanti fili potrebbero impigliarsi nei cerchietti o nelle spille, se lasciati a contatto gli uni con gli altri.
Come spiegavo, la qualità degli abiti è davvero alta, a prescindere dalla classe indicata sul sito.

Questo fiocco di velluto Moi Meme Moitie era segnato come classe B, usato con segni di logoramento, eppure risulta praticamente nuovo, tanto che porta ancora l'etichetta. Non so quale brandwhore lo abbia usato andando in giro con l'etichetta addosso, o se sia stata riattaccata dallo staff... Fatto sta che l'oggetto è immacolato.



Il bolero in simil macramé a sinistra era classificato usato A, ed è arrivato con l'etichetta ancora attaccata. Sapere di aver pagato la metà un bolero nuovissimo solo perché stava su Wunderwelt mi ha fatto sentire un hAckER per mezzo secondo, e ho dimenticato la botta dei dazi doganali il giusto per godermi i meravigliosi dettagli dei prodotti di Baby the Stars Shine Bright. Il cardigan a destra, nonostante la foto faccia di tutto per farlo sembrare giallino, è di un vero color azzurro cielo, e assolutamente intonso.
Altri oggetti ordinati da Wunderwelt sono stati JSK, camicie, calze e accessori per i capelli, e non sono mai stata delusa dalla qualità. Per quanto riguarda l'abbigliamento, sono stata piacevolmente sorpresa dall'odore di pulito che avevano appena tirati fuori dalla scatola. Direi che il metodo di lavaggio rende i JSK leggermente inamidati, quindi meno raggrinziti dal viaggio. Forse sto facendo voli pindarici di fantasia, ma credo che sia quello il fattore decisivo, perché fin'ora non ho mai dovuto stirare gli abiti appena acquistati da loro.

Perché comprare da Wunderwelt?

Credo sia chiaro a questo punto quanto io apprezzi il loro servizio. Tuttavia, ci sono dei pro e dei contro quando si considera di acquistare usato dal Giappone.
Contro:

💩 la dogana è quasi sempre una garanzia

💩 i tempi di spedizione sono celeri da parte dello staff, ma bisogna mettere in conto minimo un mese perché la merce arrivi

Pro:

💜 la qualità è molto alta

💜 i prezzi sono estremamente competitivi

💜 si trovano spesso abiti old school, irreperibili altrove

💜 è una via di accesso a indumenti di marca altrimenti preclusi, dal prezzo proibitivo

💜 la sezione Fleur contiene stock aggiuntivo di prodotti esauriti sugli online store ufficiali

Considerate attentamente l'elasticità delle vostre finanze prima di acquistare dal Giappone, in generale. Se siete interessati a degli articoli vintage lolita (2005-2010) o a possedere qualche abito di brand senza spendere un rene, tenete d'occhio Wunderwelt su base settimanale: il sito non ha un giorno di aggiornamento unico, compare nuova merce giornalmente.

Spero che qualcuna delle informazioni contenute in questa recensione vi sia tornata utile.
Da me a voi,

Peace xx

giovedì 1 aprile 2021

Mana lancia le sneakers con sangue di vampiro

 

fonte della foto in calce

 
E' ufficiale, la nuova frontiera per il pioniere della moda lolita è l'athleisure. Mana, la più importante divinità nel nostro pantheon, il solo e unico Elegant Gothich Lolita Aristocrat Vampire ha disegnato e prodotto in collaborazione con Nike, il primo paio di omonime sneakers. Le Nike Elegant Gothic Lolita Aristocrat Vampire sono un revamp del popolarissimo modello Nike Airforce 1 '07. In aggiunta alla consueta zeppa di 10 cm, le scarpe sono decorate con l'iconico pendente argentato Moitie e contenengono una goccia di vero sangue di vampiro. Il lancio nella giornata di oggi ha causato un crash simultaneo sia del sito ufficiale del brand Moi-Meme-Moitie, che del rivenditore autorizzato Wunderwelt. Le perdite dovute al periodo di down del sito saranno ampiamente compensate dai proventi della vendita delle sneakers, esaurite nel giro di pochi minuti. Il prezzo fissato per le regali scarpe era di ¥31,696 in onore della data di nascita della nostra deità.
Si vocifera che il prossimo release sarà preceduto da una lotteria su base zodiacale, che darà la precedenza agli acquirenti nati sotto gli stessi ascendenti di Mana. Si attendono ulteriori notizie dal sito ufficiale.
Speriamo di vedere presto fantastici coordinati che includano le Elegant Gothic Lolita Aristocrat Vampire Airforce 1 firmate dal nostro beneamato magnate.

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CHIARAMENTE buon primo aprile! L'idea per questo articolo è stata lanciata dal blog di Stephano e io mi sono solo limitata a tradurlo per sommi capi. Non potevo lasciare che questa perla del canon lolita contemporaneo restasse confinata all'universo anglofono dell'internet. Spero che in futuro questa pernacchia venga stravolta e miticizzata: che diventi una storia ai confini della realtà. Spero che si racconterà di come nel 2021 era riuscita a procurarsi un paio di EGLAV x Nike e che le nuove leve crescano col sogno di camminare su suole di vampiro. Questo è il genere di trash che voglio lasciare ai posteri.

Peace out xx

Miscellaneo // sono tornata!

  S ono tornata! Ho passato un periodo lungo mesi a ricrearmi unicamente su Instagram, che è il posto perggiore dove coltivare il proprio ho...